La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 36 - 17 settembre 1908

ANDREA COSTA Presidente del Congresso Socialista di Firenze li dott. Bodoni, quando vide Andrea Costa, circa due mesi or sono, in Roma, e lo ebbe attentamente osservato con l'occhio in- telligente e affettuoso del medico e dell'amico, mentre altri forse disperavano, esclamò: <Io prometto che il nostro Andrea sarà. completamente guarito in brevissimo tempo. Venga con me a Sa- vignone di Liguria, e quel clima benefico e le mie cure fraterne gli restituiranno le perdute energie.. E così fu! Ed ora Andrea Costa, completamente risanato, va iacquistando completamente le forze in una convalescenza che cesserà fra giorni, ••• Queste liete notizie non possono non riuscire gradite a tutti coloro che conoscono Andrea Costa, il quale, con la sua rettitu- dine, con la sua sincerità, col suo spirito superiore ed alieno da ogni formola settaria, ha saputo crearsi numerosa schiera di amici e di ammiratori anche tra quelli che non condividono il suo pensiero politico. E pure Andrea Costa è stato ungi. dei piCt fieri ed operosi com- battenti! La nuova generazione — quella di questi ultimi venticinque anni — non sa molto probabilmente la storia delle battaglie a cui si lega il suo nome. Oggi il socialismo è diventato una bandiera girridicamente ri- conosciuta, o quasi. Ma così non era, in quali' epoca, agitata e turbolenta, che seguì da vicino il moto insurrezionale della Co- mune di Parigi. Scomunicata da Giuseppe Mazzini, ma salutata con simpatia da Giuseppe Garibaldi, che ne definì la caduta; « iena sventura per l'umanità», la Comune aveva irradiato della sua luce sanguigna le sezioni della Internazionale, diffuse in Italia per opera special- mente di Michele Bacunin e di Giuseppe Panelli, e ansiose di provare col fatto la loro fede in una nuova giustizia sociale. In Italia il terreno era idoneo. 1.t tradizione garibaldina era

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