La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 34 - 3 settembre 1908

2 Bravo! congratulazioni. E voi, morti di Musocco, tacete. Di Ru- diuì non c'entra. Il marchese era un vostro amico. Lo ha detto Ciccotti, sul giornale dei proletarii, unitevi ! Può avere perduto la testa, ma via, non è colpevole. Ecco la verità vera. Feroce lui? Matti! Feroci gli altri. Lui come lui non sarebbe stato capace di torcere un capello a chichessia. I documenti della sua innocenza sono in viaggio. Visconti Ve- nosta sta preparando le memorie che ci faranno restare con tanto di naso. Con le sue rivelazioni il '98 scomparirà dalla storia. Chi ha avuto ha avuto, e non se ne parlerà più e tacerà anche quel boia di Vautrin. Ruggi, o mia anima proletaria. Ruggi, poichè gli altri della stessa tua fede hanno al tuo posto un pezzo di corame. O miei pensieri, in arme, ruggite, ruggite sulle fosse dei caduti perchè incominci l'espiazione dei loro assassini! *** E' una bella campagna giornalistica quella che andiamo a fare, io e il gerente, alla Corte d'Assise;per salvare il nostro Almanacco di Gotha e per conquistarci il diritto di poterci occupare dei so- vrani, vivi e morti, con tutti i documenti a nostra disposizione. Il procuratore generale del re, con un' ordinanza che mi è stata comunicata il 21 agosto, ci 'chiama imputati dei reati previ- sti e repressi dall' art. 19 del Regio Editto (le maiuscole non sono mie) sulla stampa del 26 marzo 1848 e il pubblico ministero ci verrà addosso con la prosa della legge per vilipenderci, per denigrarci, per vituperarci, per cjiiamarciAibellisti infami che diseppelliamo i cadaveri reali e li portiamo in giro come scandali della vita pubblica. Ma noi invece di ridere ci presenteremo ai giurati con la docu- mentazione viva e scritta. E' là, alla Corte d'Assise, che noi do- manderemo se noi giornalisti, in possesso delle poche righe di Giuseppina a Darras (1) possiamo adagiare la moglie di Napoleo- ne I fra le adultere. E' là. che domanderemo se noi facciamo della maldicenza dipingendo come donnaiuoli Vittorio Lman,uele II e Umberto I. La vita dei regnanti non ha più privilegi. Essa è alla merce' di tutti. I loro vizi e le loro virtù ci appartengono. La documentazione che per molti è un flagello umano è per noi la terapeutica chirurgica delle nazioni. Recide, raschia, pulisce, sbratta, porta via tutto ciò che c' è di (1) Dite a Sanaa che non potrò cenare con lui stassera. Napo- leone ritorna questa notte.

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