La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 34 - 3 settembre 1908

8 ributtante e di cancren-oso. La documentazione non decompone la figura morale della piattaforma pubblica. Al contrario. La ricom- pone e la consegna alla posterità tale e quale è stata nella vita. Neanche l'Imperatore di Germania è salvo dal documento. Adesso è nel brago dell' omosessualismo non è vero ? Ho io il diritto di occuparmene e di aggiungere un capitolo alle memorie d'Ursula? Ecco il problema che dovranno sciogliere i giudici popolari. E' un libellista Harden 'quando rovina la nobiltà prussiana con i per- sonaggi della Tavola Rotonda? Ecco perchè io farò come lui. Alla Corte d'Assise io citerò i superstiti dei loro amori. Sarò modesto come Harden. Non esigerò che dei monosillabi. Dirò semplice- mente: —Sul vostro onore, duchessa, avete eonosciuto intimamente, per esempio, Umberto I? I Miraflore non sono tutti morti. C'è ancora una vedova che vive a Firenze. — Vorreste compiacervi di dirmi se vostra madre non è stata l'amica del padre della patria? Ci sono ancora dei bastardi di Vittorio Emanuele. Li pregheremo di dirci il nome del loro padre. —Signora principessa G., vorrebbe avere la compiacenza di dirci...? Andremo fino in fondo. Presenteremo ai giurati con le Ercolani le Fifi di Torino, di Milano, di Roma e di Napoli e poi aspette- remo fidenti il verdetto dei nostri pari. ••• E per finire oggi che ho lo spleen mi servo dei versi dello Stec- chetti. Sull'uscio della chiesa orrida e nera Come le streghe che il demonio abbraccia, Vidi seder nel fango una megera Col marchio del bordello impresso in faccia. Pur tra le grinze della fattucchiera D'antichi fasti trasparia la traccia Tal ch'io le domandai: — Qual sorte fiera A vender santi qui, vecchia, ti caccia? — Fui Margherita — disse — ed a contanti Ho venduto i miei baci e le scipito Carezze, dopo Fausto, a mille amanti. Ma le mie carni all'ospedal marcite M'hanno ridotta a vender Cristo e i santi Per comprarmi due soldi d'acquavite. Vautrin.

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