La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 30 - 6 agosto 1908

Ii ti i Milan Ginevra Bentivoglio - Paternoster - Pere dica Sarti Errante I giornali quotidiani hanno svisata la figura del giudice Pater= noster, come hanno sublimata quella della sua amasia , la con- tessa Ginevra Bentivoglio; come hanno nobilitata quella del ma- rito di quest'ultima, il Lapaglia. Tutti ricordano ancora il dramma della stazione di Milano: il marito che arriva, l'amante che gli spara contro, la gelosia col- pevole di tutto... Ma il dramma è molto meno sentimentale, molto meno nobile; è 'volgarissimo, plateale. La contessa Ginevra Bentivoglio, quella bambinuccia ingenua che, intervistata ela un reporter del Corriere della Sera, versava lacrime sui suoi ingenui vent'anni, era conosciutissima a Bolo- gna, dove, quasi sempre vestita di nero, bellissima nella figurina alta, snellà e elegantissima, passava per le vie principali ridendo rumorosamente fra uno sciame di corteggiatori. Si diceva ch'ella fosse una di quelle donne indefinibili tra oneste e cocottes, che si hanno per niente, o per dei biglietti di 'grosso e-di piccolo taglio, a seconda della simpatia destata dal- l'amatore; certo col giudice Paternoster ella non era al suo pri- mo amante. Questa la figura della femmina: quelle degli uomini non sono certamente più nobili. - li giudice Paternoster, quello stesso che redasse la sentenza contro i leghisti di Crespellano, è un glovinotto veneziano pic- colo, biondo, grassoccio, elegante; non desta alcuna simpatia. Costui, magistrato non sprovvisto di un certo ingegnaccio, Mb_ bene d'anima volgare, era a Bologna giudice aggiunto del Tri- bunale, in attesa della promozione a pretore, che gli venne poi con destinazione ad Adria. Sensualissimo, egli si legò con una relazione amorosa a 'certa Teresina Sarti, cocotte d' infimo rango, frequentatrice di molte case di piacere, alta, smilza, con due occhi neri. Questa Teresina ebbe un fratello condannato a otto anni di reclusione per reato comune, ed ella andava dicendo nei luoghi di sua frequentazione — Se ci fosse stato il « mio giudice. non lo avrebbero condan- nato! Il « mio giudice., cioè il Paternoster, non faceva mistero delle

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