La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 30 - 6 agosto 1908

alla stessa donna volgare la fuga, volgare 11 ritorno. Tutto è vol- gare. Noi non permetteremo che davaati ai giurati si idealizzi il dramma, noi lo scopriremo in tutta la sua sozzura. Il Paterne- star davo andare dove ha mandato i contadini di (Jrespellano in- nocenti. Nel paese dei yilissimi albergatori. Confesso che non ho mai avuto simpatie per la Svizzera. Tutte le vot te che vi sono andato o vi sone passato, da Zurigo o da Ginevra, da Neuchatel o da Lucerna, da Lugano o dal paese di San Gall, non vi ho trovato che gente piccina, dai pensieri gretti, dall'anima chiusa a tutto ciò che non è interesse perso- nale. E' una nazione piena di egoismi, affollata di grassatori di ri- storanti e d'alberghi, zeppa di affittacamere, solcata di venditori di sorbetti, ingombra di speculatori di orologi e di gioie, ammuc- chiata di oregg lati (clericali) rabbiosi, velenosi, capaci di andare sulle piazze armati di fucile per ammazzare i loro avversarli, come è avvenuto un tempo a Lugano. Anche all'estero gli svizzeri non portano che la loro gola per il denaro e la loro sìpreizia. .Sono frotte di sorbettai, di ristoratori, di caffettieri che non hanno aspirazioni che per l'accumulazione dei dollari, delle- sterline, dei marchi, delle sovrane, dei napoleoni d'oro, delle pe- setas, dei rubli, delle rupie. Espatriano spiantati e rimpatriano con i capitali racimolati a furia di astinenze e di -sacrifici e di rinunce e con la stessa testa carica di lardo. E come sono nella vita sociale sono nella vita politica. E' la terra più inospitale del mondo. Tollera gli stranieri parche sono la sua vendemmia, il suo raccolto, la sua messe. Senza di essi Inorirebbe di fame. Il giorno in cui una nazione amica, vicina o lontana, la mi- naccia o la seduce, non esita a compiere it delitto di consegnare al carnefice, o alla Siberia, o alla galera gli stranieri diventati per lei pericolosi. C'è stato un n'ameni° in cui i profughi rus.d hanno creduto che il euplo svizzero fosse 'sacro ai piedi stranieri. Parche i fug- giaschi ignoravano che la terra di Guglièlmo Teli è stata il depo- sito che ha fornito mercenari a tutti i despoti del mondo. - Ma lo

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