La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 25 - 2 luglio 1908

N ai lavori forzati un ladro di pagnotta, é pieno di considerazione per i ladri di danaro. Una cauzione di' 15.000 franchi gli sem- bra sufficiente per un individuo che ha avuto un milione e sei- centomila franchi per aiutare Werner a iinbrogliare i suoi azionisti. Decisamente, la Borsa ha ragione di tutto, la Giustizia è piena di riguardi verso codesta associazione a delinquere. — l maggiori camorristi non sono più quelli famosi di Napoli: sono i cavalieri che passeggiano attorno a questo tempio univer- sale, di cui gli agenti cambio sono i preti consacrati. Mettete in pubblico, signor Direttore, queste filibustiere di Werner, ex-collaboratore del pirata Ceci! Rhodes e grande pro- tettore di inventori della specie dell'ineffabile Lemoine. L'assiduo. Re STATO D'ASSEDIO A FAMA Non è proclamato, ma c'è. Lo si fiuta non apperia scesi alla sta- zione. Lo si vede in ogni via e in ogni piazza. Dovunque militari. Bersaglieri, alpini, cavalleria, fanteria, carabinieri, questurini tutti armati, tutti accigliati, tutti pronti col dito al grilletto del- l'arma da fuoco. Di notte non si può dormire. Si sentono i piedi delle grosse pattuglie, le zampe ferrate dei cavalli in giro, il ru- more delle sciabole sguainate che si toccano, il fracasso delle be- stie che caracollano, le voci sorde dei superiori che ordinano ai soldati di non sbandarsi, le staffette che passano sulle cavalca- ture e traducono l'ambiente sottosopra: comandi secchi di svol- tare o di serrare le file o di fare alt, o i passi affrettati degli agenti che rincorrono chi è rimasto nelle strade. Alla mattina ci si alza stracchi, con gli occhi della gente che non ha dormito, con i nervi agitati, e si beve il caffè inquieti, domandando a chi è vicino che cosa sia avvenuto nella notte. Nessuno è sicuro di quello che_dice, ma tutti hanno informazioni private, udite da persone che sanno quello che avviene. Vi si parla di arresti a gruppi, di_leghisti sorpresi a congiurar in questa o quella casa, di caporioni afferrati per il colletto, di incendii che hanno divorato qualche edificio, di ordini segreti giunti dal ministero al prefetto, dell'arresto o della fuga di De.Ambris, della truppa arrivata alla chetichella lungo la notte, dei cannoni appostati in questo o quel quartiere e delle determinazioni politiche e militari di dare l'as- salto alla rocca di Makallé e compiere la strage finale che ridoni alla cittadinanza la tranquillità perduta dal primo maggio. Il de- legato Pinetti, con la sua ciarpa tricolore e il suo panama è in- torno coi segugi come un espurgatore cittadino. E' il Prina del,

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