La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 23 - 18 giugno 1908

I DELITTI DI DIO I preti vogliono prendere moglie Mi è venuto fra mani, di questi giorni un opuscoletto dal ti- tolo: • Il processo Don Riva e il celibato L'opuscoletto, che vor- reb'essere un appello dei sacerdoti ai laici, comincia testualmente rosi: Noi vorremmo che le brutture dell' Asilo della Consolata le quali l' estate scorsa hanno sollevato quasi tutta Italia contro il clero, e che, rievocate in questi giorni alle Assise di Milano, hanno fatto fremere di nuovo quanti hanno letto i resoconti di quelle sedute, non passassero senza un qualche buon effetto, il quale fosse come una riparazione al male grande ed allo scandalo che hanno suscitato. E l' effetto buono sarebbe quello di appas- sionare un po' la pubblica opinione intorno alla causa prima di tutte queste ignominie e di tutti questi delitti passionali anche, che da un pezzo in qua si ripetono con una frequenza impressio- nante da parte di ministri del santuario. « E qual'è la scaturigine prima di tutte queste laidezze? Il ce- libato. Finché* il clero sarà obbligato a vivere fuori delle leggi di natura e del civile consorzio sarà inevitabilmente portato a met- tersi contro di esse. E perciò noi, preti onesti, che tocchiamo con mano questa verità e sentiamo quanto ci pesi di vivere una vita artefatto e in odio a tutti quasi, che vediamo' qual dolce bene ci venga conteso, il quale avrebbe una così grande efficacia sui no- stri costumi e sul miglioramento della nostra sensibilità, l' amor d'una donna e la formazione di una famiglia intorno a noi, in nome della dignità umana offesa e della moralità compromessa, alziamo la voce e gridiamo: Abbasso il celibato, che la civiltà progredita riconosce come uno stato di vita inferiore, il quale fa- vorisce lo sviluppo delle cattive inclinazioni a scapito delle buone. Noi non lo vogliamo perchè ci degrada. Dopo una sfilata di vieti argomenti in favore della tesi, ecco la conclusione a cui vengono i tonsurati scrittori dell'anonimo opu- scolo: « Noi preti abbiamo bisogno del vostro aiuto, o laici illuminati ed onesti; e voi non ce lo dovete negare, pensando che è anche nell'interesse vostro che sia discussa e risoluta cotesta questione; perchè il prete, che ha tosi intimi e delicati contatti con le co- scienze degli altri, se non è costituito in una condizione tale di

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