La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 23 - 18 giugno 1908

La vitt ma. 10 indemoniare i suoi istinti crudeli. L'innocenza e i patimenti della vittima gli hanno dato i parossismi, lo hanno reso furioso e Io hanno condotto al delitto. Zola al Pantheon per il J'accuse lo ha incendiato. In mezzo all'apoteosi gli è scoppiata la vendetta e ha fatto fuoco, e ha sparato sull'uomo del calvario moderno, sul disgraziato che ha subito tutti gli oltraggi, tutte le umilia- zioni, tutte le punizioni, tutti i castighi e tutta la malevo- lenza implacabile dei Marciar, dei Boisdeffre, dei Gonse, dei du Paty de Clam, degli Henry, degli Esterhazy e degli altri miserabili dello stato maggio- re coalizzati a perdere un ca- pitano pei uccidere una Re- pubblica. Nel mondo criminale Luigi Gregori, nato a Belley li 27 ottobre 1842, sarà considerato uno dei sanguinari vigliacchi. Non è l' omieidiario politico che si gloria del suo misfatto. Ha tirato su quello che lui chiama il dreyfusismo, e non appena è state; agguantato ha cercato di salvarsi dai primi impeti dicendo che aveva tirato a polvere per fare una dimo- strazione. E più tardi, dopo che la polizia è riuscita a sal- varlo dal linciaggio, Si è oc- cupato della perdita del suo cappello a melone, del suo s'olino gualcito e dél suo appetito, pro- prio come Cifariello che con le mani fumanti del sangue della moglie si è voltato indietro a dire: — MI raccomando il mio orologio e la mia catena! — Patemi da mangiare perché' sono digiuno e ho fame, ha detto Gregori ai carcerieri. Dietro lui c'è forse un complotto nazionalista. Perchè dopo le prime grida di morte all'assassino! e viva Zola! a qualche di- stanza dalla vettura che lo conduceva in prigione, c'era una folla che correva in direzione del veicolo, urlando: viva l'esercito! ab- basso Zola! abbasso Dreyfus e i dreyfusardi. Gundermann.

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