La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 19 - 21 maggio 1908

dure, è sempre sangue del suo sangue? Dunque restare no, andare nemmeno... A Maria viene un'idea luminosa. S'Io mi. getto sotto il treno lo non sono più la ragazza a cui Pa- squale ha fatto violenza, e quindi Nanni, Pasquale e Concetta potranno rimettersi pacificamente insieme. E scelto il mo- mento giusto va a buttarsi sotto una locomotiva Come Nanni riesca a portarla fuori dalle rotaie mentre il treno è li per sch Rodarla, non si racconta. Maria però è svenuta e la si crede morta; e tutti gridano, urlano, piangono. Ma se non ha la più piccola ammacratura! Forse che i diretti ammazzano coll'aria cne smuovono? Fatto sta che allo strepito accorre premuroso anche Pasquale ed ecco il bis del finale primo. A vedere il perfido fratello, Nanni sente il sangue montargli alla testa e gli si precipita contro: la gente li trattiene, ma mangia la foglia e capisce che c'è del marcio in famiglia. Nel terzo atto non si discorre più del torti di Pasquale verso Maria. La ragazza e Nanni sono sulle mosse per par- tire e raccolgono la loro roba. Pasquale però sobillato dalla moglie Sarldda, giuoca loro un ultimo tiro. Prima per mo- strare II 8S0 carattere attaccabrighe si accapiglia con uno - che passa, poi complotta con quattro contadini ed un notaio per far firmare alla madre Concetta, quasi illetterata, un atto dl cessione di tutta la fortuna paterna, facendole cre- dere di segnare un atto inconcludente. Mara scopre il com- plotto e mette in guardia la povera donna che per volere resistere a questa mela arone, è seviziata da quel farabutto di Pasquale come Cristo alla colonna; arriva in buon punto Nanni, vede la brutalità del fratello ed ecco il coltellaccio snudato in mano. Pasquale non gli resta indietro! e fra i due litiganti Conceda si prende una feritacela che la manda di- ritta all'altro mondo. E' questo il dramma di amb'ente siciliano, di un professore piemontese insegnante in Calabria.. O Numi, fate che io possa trattenermi dall'esplodere contro questa miseria intellettuale della giovane Italia; fate chlo non imprechi contro questo abbrutimento progressivo della nostra genialità latina anche se Silvio Zambaldi, un'altra delle giovani speranze el ha fatto fare un travaso di bile disonorando il suo nome ed irritando la nostra insensibilità da fakIri con quella sua obbrobriosa falsacela che. intitolò Calle del Paradiso N 6691... Il Ruzzante. A Monza la commemorazione è stata colonne e commovente. Tutti i monzesi — salvo i reazionari — erano nel corteo. Hanno parlato il sindaco, l'on. Oreste Fallitati ed Ettore Rvina. Oli ora- tori hanno dato un tono alto alla protesta contro l'eccidio mon- zese, dichiarato da tutti, a dieci anni di distanza, ingiustificato. Sono paganti attraverso la reazione di quel momento di pazzia generale e hanno inneggiato con la fede alla conquista di tempi migliori.

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