La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 19 - 21 maggio 1908

22 falso ménage in margine al ménage regale. Voialtri trasalite par- che non avete vissuto mai a Corte. E' tutta gente che non ha le vostre abitudini. Voi avete una mentalità casereccia. Voi sareste capaci di meravigliarvi se una regina, per esempio, adorasse il proprio groom. A Corte, no. A Corte lo si ignora, ecco tutto. E' un semplioe sottovoce che passa da un tubo auricolare all'altro senza che diventi mai un eri eri. Quando ero attaché all'amba- sciata londinese andavo sovente a Windsor, al palazzo della so- vrana, per conto dell'ambasciatore. Il mio protettore, sapete chi era? Brown, il buon Brown, l'ex groom divenuto così potente che a nessuno era permesso vedere la maestà senza il suo consenso. Lo stesso principe di Galles, che adesso è Edoardo VII per grazia di Dio e volontà della nazione, non ha mai potuto bussare agli ap- partamenti della madre, specialmente quando era in bisogno di quel fottuto denaro per pagare i debiti di giuoco, senza ingraziarsi il cerbero Brown. Ma io mi sono lasciato deviare. Ritorno a Um- berto. Dicevo dunque che la Margherita si è adattata, come Ade- laide, al concublnaggio maritale, ma non sono stato esatto. Par- che Adelaide ha giustificato e perdonato gli amorazzi e i concu- binaggi del marito, mentre Margherita di tanto in tanto ha avuto degli scatti, delle rivolte, delle parole incomposte contro il caro marito. Quando tutti credevano che la regina ai fosse rassegnata a vedere il re seduto a tavola senza mangiare per serbare lo sto- maco per il pranzo dell'amante a due passi dalla reggia, prorom- peva, ritornava all'indignazione e qualche volta daia fuori come uno scandalo. Non è che il lacchè che possa raccontarvi le tem- peste della casa reale. Ma sgraziatamente i lacchè sono vili. Per quella maledetta pensione portano nella tomba i segreti dei loro signori. Parlando con uno di loro sono venuto a sapere in tutta segretezza che la buona e devota Margherita ha perduto la testa. Umberto si era alzato da tavola senza avere neppure finto di as- saggiare qualche piatto per incoraggiare i commensali a mangiare; perché' è abitudine di Corte che quando il re non mangia, nessuno mangi. Io però facevo eccezione alla regola. Mangiavo e bevevo anche per gli altri. Non si mangiano vivande reali e non si bevono vini imperiali — ah come mi piaceva il vino delle cantine di Na- poleone li — tutti i giorni. Umberto, come mi ha detto il lacchè, si era alzato ed era andato nel suo appartamento a farsi petti- nare i baffi e a mettersi sul braccio il paltò di mezza stagione. Non era uscito che da un minuto o due e quindi non aveva at- traversato che il viale che divideva le due case delle rivali. La Margherita doveva avere premeditato il colpo, parche quando ella fu sul parterre all'aria aperta, forse per ufficializzare l'adulterio,

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