La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 15 - 23 aprile 1908

27 fedeltà della sposa per aver questa perduto l'anello nuziale, trova nell'alta notte lunare Melisanda e Pelleas, che si sussur- rano vaghe parole l'una dalla finestra, l'altro dal sentiero sot- tostante. I lunghi e folti capelli della giovane donna nell'atto di sporgersi dal balcone si sono rovesciati sull'adolescente che per quel tramite biondo che tutto lo avvolge fa ascendere verso la desiderata tutti i baci della sua bocca. Golaud mentre ha, nel sorprenderli, un fiero spasimo di gelosia, non può credere ancora che la timida Melisanda, che l'amoroso fratello, pensino a tra- dirlo; e mostra di non voler dare importanza al loro colloquio, e vuoi persuadersi e persuaderli che la loro eccessiva domesti- chezza è una ragazzata senza cattivi intenti, o eli' egli almeno la stima tale: « Voi siete dei fanciulli... Ilfelisanda,non ti spor- gere crisi dalla finestra, potrai cadere... Non sapete voi che ora sia ? Mezzanotte è vicina.., non state a scherzare nel buio cosi... Voi siete dei fanciulli... » e ridendo di un riso amaro. « Cile ragazzi che ragazzi! » La forma paterna del rimprovero nasconde male l'inquietu- dine di Golaud; l'avvertire ch'egli fa Melisanda del pericolo di precipitare dalla finestra è il tratto rivelatore della sua gelosa angoscia vedendo la sua donna tutta sporta dal balcone per meglio avvicinarsi al cognato, ma il pubblico, quel tal pub- blico, prende il consiglio alla lettera, lo trovo buffo e ci fa in- torno una risataccia. Beh! essi stanno per conciarlo in male modo, e il buon baggeo si preoccupa ancora dell'osso del collo di Melisanda i Nella scena seguente, Golaud è quasi per cedere ad una cri- minosa suggestione, che lo sbarazzerebbe insospettabilmente del fratello solo che il suo braccio tremasse, mentre sostiene Pelleas sopra un abisso. Il pubblico, quel tal pubblico, scopre del bur- lesco anche in queste scene, e ci ride sopra. Vinto il malefico pensiero, Golaud sdegnando, nel suo orgoglio virile, di rivelarsi geloso del fratello, preferisce fingere ancora una certa indiffe- renza, limitandosi a consigliare Pelleas di essere meno assiduo presso Melisanda che tanto delicata potrebbe risentirne affanno; insiste dunque perchè se ne allontani, ma in modo discreto a senza affettazione ». Il buon pubblico trova buffoneschi gli scrupoli di Golaud e sghignazza... Che volete! gente che si dà l'aria e artista a perché pratica letterati, commedianti e cocottes, che legge il Guerin Meschino per trovarsi il suo spirito già scodel- lato e pronto alla circolazione, che apprezza tutto umorismo di dire Peli e oso in luogo di Pelleas e Acqua di Melina per Melisanda, ha ben diritto di non capire e. di ridere! é una delle poche beneme- renze del padre Eterno; non si puo pretendere d'aver tutto a questo mondo! Il danaro e insieme anche dell'iiwgno o sensplicementtodel senso comune: ma sarebbe troppa ingiustizia distributiva e i poveri orlati avrebbero mille ragioni di dar dei pugni in cielo ! Danaro e stupidità si accorda meglio, cosi almeno possiamo illuderci che un po' d'equilibrio ci sia. Per loro tutte le felicita materiali, ma le gioie

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=