La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 15 - 23 aprile 1908

25 quel che vi-aspetta; siete voi che in quei luoghi rappresentate la nota stonata; si può ben capirt5- che n&.le vostre abitudini, nè la vostra mentalità, né il vostro gusto possono adattarsi a quell'ambiente dove, d'altra parte, tutto vi ricorda che siete capitato male. L'entrata é una speie d'andito, il ridotto qualche cosa come un anticamera, la sala e disadorna e di una pulizia molto sommaria, le dicitura più pratiche spiccano a caratteri neri sui muri in tutta la loro franca impudenza.... C'è in ogni cosa un sans géne che prepara ad ogni improprietà ed allena a tutti i disgusti. Ma quando invece entrate alla Scala, si ha quasi l'impressione d'accostarsi, se non al tempio, alla reggia, si può illudersi di sentire un poco l'effluvio dei numi; ci sono almeno tutti i carat- teri infantili della maestà: ori, specchi, statue, tappeti, fulgori di luce e di gemme, portieri in alta tenuta, e se non bellezze da Olimpo, toilettes costose e fastose. In ogni cosa, l'apparenza della distinzione e della correttezza, del garbo e della buona creanza.... Ma quando vi accorgete che questa gente dall'esteriore irreprensibile come figurini da sarto, dalla scriminatura segnata col tiralinee, dai baffi a spazzola, dalla barba Poggiata in tutti gli stili o dalla faccia rasa come il ventre di un porcellino di latte, che questa gente che ha guastala la sua sera se avverte d'avere il solino sgualcito, e che si riterrebbe disonorata se dovesse mettere la cravatta nera col fraek, é sotto una leggera inverniciatura di bei modi altrettanto plateale, incivile e male- ducata della eosidetta plebaglia, il contrasto fra il quadro e la cornice ne esce cosi aspro e stridente che ne avete raddoppiata la repulsione. Basta infatti assistere a qualche spettacolo nel nostro grande teatro, in certe sere di burrasca, per capire il mal di mare. La canea urlante è di una cosi bassa volgarità, il suo buon umore le suggerisce atti cosi vili e spietati, la sua indignazione assume atteggiamenti cosi teppistici che tutto quel mondo tanto attraente alla superficie nè resta infettato e corrotto quasi sco- priste sotto i eespì fioriti di un rosaio il condotto di una cloaca. Poche settimane or sono alla prima rappresentazione di una delle più squilibrate opere del vecchio repertorio, il tenore forse perslinperizia. fosse ,perehè paralizzato dal panico, non era in grado di soddisfare alle esigenze della folla. Il poveretto aveva avvertita la sua deficienza e ciò accresceva evidentemente il suo malessere. Un pubblico, non dirò educato, ma soltanto cor- retto, non aveva che a tenersi in quel glaciale silenzio più esecutorio d'un verdetto di 'corte d'Assise. Poteva, tutt'al più; zittire a fin d'atto, peP dar maggiore asprezza al suo giudizio ... . ma che degli spettatori stylés, bardati e ripuliti al pomice, forse per mostrare la squisitezza del loro senso armonico, abbiano a prorompere in ironici e bravo s e sghignazzino, e interloquiscano, centuplicando l'imbarazzo del disgraziato cantante, e facendo del palcoscenico la sua gogna, sono tali atti di feroce bassezza da e

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