La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 12 - 2 aprile 1908

11 sato di avere maltrattato il povero malato, è agli arresti nel forte Sant'Elmo, quantunque lui, il maggiore, sia ancora sbalordito del castigo per una cosa che, negli ospedali militari, è probabilmente una abitudine. Per lui e per gli altri l'ospedale è qualche cosa come la caserma o la piazza d'armi. Si urta la bassa forza come si urterebbero le balle di cotone per farle rotolare. Fate bene a fare così. Minate l'istituzione più voi che Hervé. Quattro anni fa ha fatto la stessa fine Aurelio Ginestra, soldato del 13° arti- glieria. E' stato vittima di un medico bestia. E in questi quattro anni chi sa quanti ne sono crepati sotto i ferri dei boriosi chirurghi in spalline, che devono essersi addottorati dove le cliniche sono sconosciute. Adesso tocca a te, disgraziato Tagliercio a discendere nella fossa dei morti. Tanto, di soldati e di marinai non c'è penuria, e la Benedetto Brin andrà per i mari anche senza il tuo concorso. Sarà processato il mascalzone spallinato che ha brutalizzato coi pugni e con gli schiaffi un povero soldato che non aveva commesso che il delitto di essere ammalato, tatto ammalato da dover subire un'operazione e da lasciarvi la pelle? 1 pezzi grossi hanno sempre ragione. Vedrete che si troVerà una scusa per dar torto al morto. E poi se lo processassero sarebbe assolto. Hanno assolto anche Modugno! Can non mangia cane. E non mi sono ingannato: non è completamente assolto, ma è già al largo e se la caverà con una romanzina. Le rivelazioni sulla Bancaria Alcuni azionisti della Bancaria ci scrivono, sconfortati per avere esercitato il diritto di opzione nella lusinga di riparare, in parte, al disastro, col rialzo delle azi.)ni sottocritte a cento lire. Essi ci dicono che non sanno spiegarsi la perdita di 43 mi- lioni in un anno. Ci manifestano dei dubbi sulla serietà dell'in- chiesta segreta, eseguita dai ragionieri stipendiati dal Consiglio di Amministrazione. Ci domandano se sia vero che il direttore della succursale di Genova, dove, a quanto si vocifera, si sarebbero perduti venti milioni con prestiti a persone ed enti insolvibili e in specula- zioni temerarie o sospette, sia stato ricompensato con un certi- fiuto di benemerenza ed una somma che lo mette al sicuro dalle bufere dell'avvenire. Questi signori sono incontentabili. Non sanno penetrare nel mistero. Essi non si spiegano come la Bancaria faccia il processo per le truffe dello corazze De Bene- detti con tanto lusso di avvocati, e si curvi- con le congratula- zioni e con la borsa piena al direttore che inabissa i milioni. Stupidi! Bisogna aver fede. A tutte le vostre inquietudini rispondiamo che il Consiglio

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