La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 12 - 2 aprile 1908

IR dell'Amministrazione della Bancaria, è composta di persone eg110- gie, e di nomi sonori: conte Pietro Baragio!a, deputato, Belloní cav. Gaetano, Blanchart cav. Giacomo, Da Zazzara comm. Giuseppe, Dalfus cav. Ruggero, Gavazzi cav. Lodovico, deputato, Magiiani conte comm. Giuseppe, Ma,zzotti cav. Biancinelli, cav. Medici Francesco, comm. Pietro Parriani, comm. Raggio. Armando. Di che cosa temete? Le azioni sono discese? E' vero, ma saliranno. Non ci sono forse i signori Mazzotti e Belloni — i grandi taumaturghi del ribassismo borsistico'? E allora, bando alle paure . e sottoscrivete i venti milioni per la convalescenza della Bancaria. Ve lo diceva un altro deputato intervenuto alla famosa assemblea del 24 febbraio, l'onor. Scalini. Chiudiamo con un'altra sciarada per i nostri lettori. Sapreste dirci come devono essere ringraziati gli amministratori di una, Banca, che ha perduto 43 milioni e premiato il direttore che, come dichiarava il signor Russemberg all'assemblea generale, ha dato i capitali sociali alle persone e agli enti insolvibili? Aspettiamo la risposta. M ERcAD1T. P. 8. — All'azionista che ci domanda se il cav. Maggi, procuratore del re a Milano, abbia cercato di risolvere i misteri dei bilanci della Ban- caria, altro, per ora, non sappiamo rispondere, se non che il cav. Maggi ha dato la sua approvazioge alle deliberazioni dell'assemblea del 24 feb - braio 1905. • • LA "NUOVA COMMEDIA UMANA,, A TEATRO Novità di quaresima. Novità... magre? Sì che ne abbiamo avute in questi giorni; e più di quante il pubblico mostrasse di desiderare anche; perchè se la gente non fa fiumana nei teatri per risentire le produ- zioni di repertorio, non si precipita nemmeno a presenziare i battesimi‘ o le consacrazioni! Frementi ancora di entusiasmo per quella fortunatissima Uo,rjlie ,del dottore, si poteva credere che i buoni milanesi avrebbero fatto a pugni per assistere al Nenzigo de le done, un'altra commedia nuova dello stesso Zambaldi. Invece, prima di portare la coppa alle labbra, lo scaltro pubblico, volle accer- tarsi che non glie ne verrebbe la bocca guasta, e quando seppe che la bottiglia conteneva soltanto dello spirito denaturato, amò meglio restar colla sua sete. Che se qualcuno, attratto dalla amabilità, dalla grazia e dalla buona riputazione dei commessi allo spaccio, si lasciò persuadere all'assaggio, ne uscì collo sto- maco rovesciato e rimpiangendo, come Massinelli quando pizzi- eotteggia la serva, i suoi poveri quattrini male spesi.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=