La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 2 - 23 gennaio 1908

93 essere che conflitti. Non vedete in Francia? Non e' è Giolitti, e' è Clernenceau. E il presidente dei ministri francesi non solo è in guerra con i marocchini, ma è in guerra con tutti gli impiegati dello Stato. Per tenerli alla catena egli ha fatto spolverare e ripiantare sugli edifici governativi la bandiera dell' oppressione. Per lui l'impiegato di Stato non è un citta- dino. É un collaboratore governativo. Se vota contro lo Stato è un ribelle. Se si lamenta per migliorare la propria condizione è un malcontento da mettere sulla lista dei sospetti. Se mi- naccia lo sciopero è un riottoso che va punito con il licenzia- mento e la fame. Giolitti è della stessa opinione di Clemenceau. Anche lui separa il proletariato in blusa dal proletariato in giacca, il lavoratore dell' officina dal lavoratore degli uffici governativi. Ma tanto in Francia che in Italia l'impiegato fa la sua strada associandosi, esigendo, resistendo, domandando continuamente il benessere che con il suo lavoro ha diritto. I giudici non sono ancora coi cancellieri e perché il governo si è affrettato a concedere loro gli aumenti, e perché sembra loro uno scandalo che gente che siede a condannare i cittadini debba dare lo spettacolo di una classe ammutinata. Ma è una reticenza inutile, Siamo tutti condannati a passare per la stessa via. Il tentativo di imitare il personale giudiziario c'è stato. Il ghiaccio è rotto. Domani saranno loro che vedremo a festeg giare la lotta di classe. Berenini ha fatto un discorso assolutamente superbo. Il reporter. liCWIWIWWWWWWWWW1 Ernesto Aathan e Adriano hemmi Tutti e due e con la stessa ammirazione hanno pubblicato le memorie autobiografiche di Garibaldi. Il primo é un doeu- mentista feroce. Alterare il suo patrimonio intellettuale equivale e supera per lui l'alterare o stornare l'erogazione dei suoi beni materiali. Il generale è quello che è. Egli aveva « una pretesa di letteraria eccellenza » e abborracciava un libro dopo l'altro. Passi dunque alla posterità tale e quale, con il suo stile pieno di mende, con le sue frasi dettate militarmente, con la pun- teggiatura fatta militarmente, con la sua prosa incolta e difettosa. Vada, dice il Nathan nella prefazione, dinanzi agli occhi del- l' Italia, del mondo intero, la prosa dell'Eroe quale è, quale

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