La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 2 - 23 gennaio 1908

19 cia e prepara un documento per la biografia del- l'uomo. Scendi. Scendi un altro gradino. Supponi che i balzachiani della Commedia volessero scaldare l'agi- tazione per il divorzio. È certo che sarebbe nostro dovere di mettere in piazza gli adulteri alla Camera che fanno opposizione al progetto di legge di libera- zione coniugale. Con garbo, si capisce. Ti deve inte- ressare il fatto, non il nome della signora. .— Ho capito. Tu non tendi che al personaggio. — Senza la campagna dell'anonima, mio caro, non ci sarebbe più polizia. È dessa che mette sulle pedate gli uomini che consegnano i criminali larvati o pro- tetti dalla paura degli altri alla giustizia. Senza l'a- nonima il processo Dreyfus non sarebbe ancora finito •e Picquart non sarebbe indubbiamente ministro della guerra. Zola è stato agitato da un' anonima. I più astuti malviventi sono stati agguantati dall'anonima. Senza l'anonima l'assassino o gli assassini del- l'Arvedi rimarranno impuniti come quello di Notar- bartolo compiuto nelle -stesse condizioni. — Usciamo dall'adulterio e dall'anonima e dimmi come devo trattare gli individui che capitano sul mio tavolo operativo. -- La tua funzione è delicata. Sii severo con te stesso. Pecca di bontà. Se il fatto che discuti merita lode non fare il taccagno. Serviti di più aggettivi. Se devi censurarlo sia parsimonioso. Prima di ricorrere ai sostantivi che scorticano pensaci due volte. — Mi sono spiegato male o non mi sono fatto ca- pire: facciamo o non facciamo del personalismo? Tu sai che c'è un giornalismo che ti accusa di occuparti delle persone invece che dei principii. -- So bene. È il giornalismo della persona sacra. Ma è un giornalismo morto. Direi quasi che non esiste. Tutti i grandi giornalisti o i giornalisti dei grandi giornali fanno del personalismo. Cito a caso. Il direttore del Resto del Carlino aggredisce con accuse che fanno saltare in aria il direttore dell'Avve- rtire d' Italia. D'Annunzio si butta su Scarfoglio.