Compagni! - anno II - n. 1 - 1 gennaio 1920

6 COMPAGNI! ci-ale. Ma. finora nessuno, neanche il nemico più fìero delle ilostre aspirazioili, ha osato af– trontare tale assunto. Perchè il vero si è che anche oggi jn cui la pr9duzione è pessimamenfo organizzal.ll, in cui infìnìte ricchezze vanno a precìpizio, tuttavia i10n manchereblie a nessuno tanto da vivere, fors'.anco _con un'agiatezza iì1- sperata;' alla maggioranza dei conti·1buenti non fosse negato quello _chedovrebbe essere un do~ vere imprescindibile: il diritto al lavoro e alla produzione. L'egoismo borghese, invece, toglie al pros– simo persino il mezzo di essere utile. Il capi– talista non si preoccupa affatto. delleoonsegu~n~ -z:e che può avere per i suoi concittadini O per tutto l'umano consorzio l'accappéJ.rrilmento di questa o di quella materia: t~rra, macchina', fabbrica che sia, e quando gli coùvenga; lascia non coltivata quella, inertì. que?te: egoismo cieco e antiumano,. Insomma, per l'egoismo capitalista, la di– struzi_one e -l'odio· sono· le leggi stesse della sua vita e della sua prosperità. Aggiungi a questo la malvagità di non pochi, che, sping 1 ono le conseguenze del sistema. molto, al d.i là d01. limiti che pure consentirebbero loro una _si~ cura e larga agiatezza; e si vedrà come questo egoismo possa produrre le più vaste è. spa– veritevoli guerre, sia esterne ·e interne, e. nessun beneficio mai per la èomuriità sociale. Il « sacro ego-ismò » d_i·Salandra, in una pà"-- rola! ' Concludendo, l'uno è un egoismo che non esclude la solidarietà; anzi in~essa e in:-essa soltanto trova la sua rag'ion d'essere e il suo vantaggio: .l'altro non solo la nega, ma ne è la più stridente e brlllàle antitesi. Epperò, se hanno torto tanti del popolino nel concepire il socialismo conJ.e una scuola• soltanto cli umani tarism~ 1 hanno perfettamente ragione di crei:lere non sò.èialisla chi, profes– sandosi tale, si mostra spoglio <l'ogni senti– mento cli fratell'anza, cli :giustizia, e non sente che il bene e il male degli altri ha la suà in– fluenza, vicina. o r.emola ma indubitale, stil bene e sul male nostro·; che tulta l'umanità. for– ma mi corpo nnico ecl indivisibile, per ri1o<lo. che la ferita di una pari.e qualsiasi è ferita di tulio l'orga11ismo ché _ne _risente e ne dolora tut:n !1). Ed è perciò che gli. uomini avidi di daiiaro o di cariche o cli ono,ri, clà molli non sono. cre– duti mai sòcialisi.i: e difiicilmcnte invero pos– sono esserlo o mantenersi· tali, troppo facil– mente riw,cendo vittime delle lusinghe dei no– tenii. L'altruisrno, per ciò, è fra n~i uno st~t-o (1) ~: pensare che Lnbrfol.:1 ci rimprovera,n, tem1YJ fa, <li !)€nsare tutto 1'ol)pmto! \ b bliotecagjnobianco di .grazia. Non· si può essere socialisti se non si è prima uomini moralment!) sani :•mariti af– fettuosi, padri sagaci,_ compagni pietosi di iùtte le miserie non colpevoli; « alti:uisti >>, in una parola .. Ma di quell'altruismo che può iden~ tifìcarsi •- e qui sta la f.o-rzanostra - in un cc egoismo n umario, intelligente, ben inteso. I P; Il al ...;..,._, llil fl! ILJlRfSTITO DI PACE Realtà in tre tèmpi. I. Il 7 novembre ad un ta·voVino del B-iffi, du-e oommen– dàiori, uno !'fra,ssò e uno magro, stanno oonversando di politica. • H Magro. - E co,sì, caro Commendatore, ha .a-c– cettato la cwn.di1datura? H (iras~o. - U'he vuole, le :ins,iste-nz,ede.gli ama.ci . Il Magro. - ·... un po', .a,nrvlle.La,s,ua s~g.nora, cui ,starà a cuore l' « onio.rev,ole')); .. • H Grasso. - .Ro,sise tutto qui! Ma, ved,e, ho do– vuto arrendermi, al desiid,wi,o degli ami-ei 'Per questo : si dice sienipre ohe la Camera sia s,provvìsta di com– petenti, Il miniGtro Saraioco,, huon'-amima, si a,ugu– rava .sempre « persone di peso)) in ogni ramo. d.el– l 'attivi.tà sociaìe. Il Magro, '- Et 1ti. lei il peiso non ma!ll,ca! Il Grasso. - Già': benihè i miei avv:er-sari poli– tici dfoamo che neùle idee. ·sono d'una 1eggetè:zza ec– òe.e·siva. Insomma;. i-o- cr,edo <l'avete - modestia a pa.rte ·-- un po,' de.Ua competemz,a n.é,oesGaria.• Ma lei, ,-o,cu-si,co:m:e mai non è ,ca,n,did-ato 1 • Il Magro. - Io7 Oh l -neanche ,s,e aves,s,i la oea:– tézza. mateIDq,tiica di -riu,scire lllon mi presenteTei ! Il Gras~o.. - O ,p,er,c:hè? .Il Magro. - Pea·chè l'a po,l,iit~c;a no.n è ma,i an– data ~'1 .gen.io . Ci t-èngo a,d intereG,sa mi poco, io", de– g,1i affari· degli a~tiri. Il Grasso. - D'e-g,Iiaffari de,gli altri? Gapiseo, che, una volta alla Camerà, bisogna sempre pair– lar'e, a nome di tutti, ma po.i si agis-c:e per proprio c-cm1to ,o, pe,r corutlo del!-11\ proipria cl-as:s:e, eh' è poi la sve,s,sa cosa. . _ Il Magrò. __; Oa.p.isco: la medagliett,a può ser– vire a qualeihe :cosa <li più del viaggiare gratiis in– na-nzi e indietro 'Per l'Italia. Ma còn tutti .q,ue,sti scioperi : operai, impiegati-; capii e non· capi sono tutt.i preGi da:lla •$mania di fars1 anm,en.t,are gli sti– pendi ... • H. Grasso. -:- ... A:ppè!nt~, vetl~,: _'bisogna andairE! a,JrraCame-ra per pot-e1'.1mpedi 1 re -chè 1· rappmsen.tan!i;-1 cli que,sta ge:n,tè o.tten,gano d-i tal-i ri,3,u, lta.ti ..Bi.s•o,gnà, app-unto, metfore i dirigenti 'del movimento· operaio neJ['impossjbilità di nuo,èere. . • Il Magro. - F:Osse vero! M:a ho timo·re che an– che la. Ga.ind:-a•non riesca, .a, nulla. • .U Grasso. - À ·nulla? Cm3,sà ! ·E' natm'ale ·che ancb,e d·al <li foo,ri' b:tsogna a.iuta,re l 'o-pe.ra della Ca- • mern e del Govei:rn-o. Ah. ~e t.u.tti p:J' industriaJi ave1srsero fatto come me, lo scio •pe.ro dei metal1ur– g~c~.non s'lr~bbe rstru~oi;,e-r~uto ! B.i,sògn.a,i·esistere, • 1<es1stet.e ed a,ffam&Th. Si ncordi che. la Germani.a non. è s,fata vinta da Fo,ch, m.a, daJ di,giuno. Ah, se tu t,t1 la_ pensrus•se:ro ieòiTIJeme ! II. . Qnalc:l1c giornò ilopo, semp,·e aT,Biffi, TÒstesso 001~– mendatoi·c vnsciuto c-oti un su.o vecch,io .amico, candidato d~P.~ - Il Grasso. -- :Ma ;.Ùora ve.i siete, d'a,cc6rdo coi socia listi'., P.aJ'lat(') d; etpro,p,riazione come· se fos,se la, cc.sa pm naturale <lei mondo ... . Il . Popolare, - Oh, Dio, non esa.geriamo. Espro- pnaz·wne pa~·ziale : i,nteCJdiamò-ci bene... •

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