Compagni! - anno II - n. 1 - 1 gennaio 1920

COMPAGNI! -====:;::;::=========== deH';rntocrate, il quale, costretto a subire le nùst!'e leggi, si vendicava_~ulle nosti:e person~. Ciò è açcad.ulo in altri tempi e a diverse lall– tudini. Clodoveo, leggo in Quinet, perseguitò i Cristiani anche dopo converlito al ,Cristiane– simo. Ançhe dopo la conversione di \Vilson, era naturale toccasse a Liebnekcht e a Serrati, da parte. dell'ipocrisia capitalista, l'ornaggio del carcere. La glorificazione degli uomini è' quindi se– guìta a quella dei priricipì nostri. Impotente a -combattere i socialisti, il. potente ha d-ovuto ullearseÌi o E opprimerli, esaltm;li •fino alla pri-– gione o fino al Ministero. Tutti noi fummo ì banditi e i maledeLti, a patto non volessimo es~ sere le Eccellenze. Ora Clemenceau torna a smentirci e ad of– fèn<lerci. Senza cluhbio. Ma intanto i suoi e'pi-– goni congiurano al riparo d'una bandiera rossa .e noi siamo ben certi ,d'essàe i più forti, poichè essi ci devono la lor•o dignità e la loro impunità - le quali son destinate a durare quanto la l9ro menzogna. • La menzogna cbe ci onora. Intanto è indubbio che. o là conversione finirà per essere si11cera - poichè è anche vero é.:bèil volto, a lungo ai1dare, ~i riplasma sulla maschera - o gl'inconvertibili saranno scon– fitti. Perchè la leg·ge.,•oggi, é socialista. E his0:gnerà ascollàrci. E bisognerù obbedirci. In nome cìeìla legge. Perchè oggi ~l socialismo, nell'Italia e nel mondo, è Maestà. MARCO HAMPEQTI. Il nostro egoismo La ragion d'essere de/t;egoismo vi·olctario - che gli arversari tnntu 'Ci 'rinfaccicrno, scrizii ritfettere ai tanti .·misfa.fti che il « saè1·0 egoismo>> ·bor:7hese vn generando iii pace e in guerra - ù stucliata molto acutamente da Pritti, un compagno ligure . che mostra cl'avere letto e inteso molto bene certi capitoli cli Carlo JlfarJJ sulle « op. {Jortu-nità vòsitire )> czel nost-ro mo·virnento: Non è credibile: eppure anche nelle plaghe dove da quarant'anni ~i parla di sociaìismo, an--– che dove i no,stri co1Jfercnzieri hanno mostrato più zelo e spes-,opiù fiato, ci sono ancora per– ;,on'e che seguitano a figurarsi i'l socialis~o come una specie di crislianesimo, una semplice dottrina morale che predichi· la bontà, la ca– òtà, la misericordia verso i derelitti. Bisogna togliere dai cerveìli quesla opi– nione, e dire chiaro e- forte che il socialismo è diverso; che il. socialismo -=- la paro1a non spiaccia _g è egoismo. Ma egoismo intelligente; egoismo neces– sario ed unwno, a differenza clell'eg:oismo bor– ghese •che, è miope, •feroce, tirchio e antiso– ciale. Ogni socialista cerca senza 'dubbio ~l suo interesse individuale. Soìlanto {i: qui è Ja antitesi) egli non ·10 concepisce in disaccordo anzi in opposizione a (juclto degli alk uomini , (purchè 'siano lavoratori), -ma come una conse– guenza e un risultato dell'interesse generale. Meri.tre, insomma, nel sistema capit.alist;1 ognu– no pensa per fè contro tutti i rimanenti, il so– cialisla vuole che ciascuno la'\;ori di pieno ac· cordo e con reciproco vantaggio con tutti. Si noli la confraddizione dei due sistemi. L'un.o è la guerra! perpetua; ì'altro è la coope– razione delle forze e dei risultati: l'uno è la ii lii divisione, lo sparpagliamento, lo spreco; l'al- , - • • .,... • lro la somma, anzi la 111olliplicazione delle e- COfflB laRussia protBggc l'infanzia nergie e dei frutti. E' 'egoista)) il socialista, in quanto egli sa che dar lavoro, collettivi:c:lica– mente 011ganizzatorilrnrrà un frullo moHo rn,1g– giore che non faccia oggi, pur con uno sforzn minore. Ma è un egoismo smìo e oneslo, i:1 quanto' non rn à detrimento e a rovina tli ncs– Mentre i no-stri .pa.t;r,ioti 'ci:vilis·simi s,ogg-h:,gn,a,no e p,ro~~t;11<0, perchè la- ea.rità so,cia,Lista. raccQ•gli,e i piccòli affa.m:a:ti di Vienna, i " bai-ba.ri " della, Rus– si.a di L21nin (i mcdcsi,mi ohe, com,e 'dice con magnifica i:rornia lo séri1ttore Berge1A, « vi.vono soltaitlto di,.ma– ni di 'èambini -- que:ì'ìe stesse t.a>gliat-e-cla.i1 tedB>sohi n~l Befl:g,io ») provvcd,orio alla, protezione infanti-Le con una quantità d,i leggi, che l,o -stes-so &enatore ,vright, a,meri,ea,n,o, à rico1Do;;ciut? « al.t.amente mi- Ì'abili ». • I ru.ssi, io,pirati al p,ripcipio che ni.enfo è .piii a1'– ta111N1t3 educativo dcHa p,rahc.a quoti 1 clia111a, deHa Iìbeità, • iurno istituito, fra l'a'itro, un "Regno de.i fa,ncìuUi n a fonaia Poli.ana, la, lieta. abitazioni:; cli To\.5toci.. E' questo -regno, eff .ettiva:m.ente, è un3, repub– blica infanti,Le ne:l.l.a, quale i r.agazzi si ,amministrano da, s-e stessi sotto .Ì,a so,i'v,3ghanza di m~K·stre· ,e nrn.,e– stri, .i qua.li sforza,no d'intervenire il meno• pos.s:i,bite ne1J'e6e,rcizio deJ],la; •Ioro giovane ':clontà. Rit,o.rne,re– mo in argment.o. Le fi·onUcre s_ono sp::;:ritc·,o?i come h carceri. JTOll Il.UGO). bibliotecaginobianco ·suno, percbè sa che tuUi gli allri avranno ::is– sicuralo per lo meno qua-nto è necessario alla vita, anche a chi la natura sia s!ata meno fa– vorevole. _i-;:' « egoista,, il socinìista, in quanto vuole una sociclù in cui egli stcsrn stin meglio; tanto bene, cioè, quanto ò i1 massùno oltre il quale gli ostacoli naturali non permcUono rli arrivare: vale a dire fìno al più completo e più utile sfrult.arnenlo ù.çì sno1o,_dcllc rninjci•c, deìlc forze idrnuliclic, delle nrncèhine. ccr.., e al!n distribuzione migliore per T11lli. ~3ollnnlo ehi potesse dirnoslrare che In terra non p11ù pro– ! dllrre a sufiìcicnrn, per i bisogni di l11Hii suoi I abitanti, soltado quegli avrehhc rìirilio rii !'.le– [ ci~1rc di ulo[.iistko· tale di-_:rgno cji ~"cgirnc 50-

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