Compagni! - anno II - n. 1 - 1 gennaio 1920

- ' COMPAGNI! ==~==== e.ssa non trovò di meglio che f.ònda.re un'associazione « il cui programma. è qu.ello - second o le parole ~el suo pr;;sidente, il deputato oon~er~ator~ •l]meshiro Suzuchi - di creare dei clnbs d 1 ihv -.ertirnento dove i membri dell'associazione si poss. 't.hò radunare e far p,ropagàµda dei loro icleàli, il pr imo çlei 9uali con– siste nella necessità •che le relazioni tra· 11 capitale_ ed il lavoro •dèbbano esser.e armoniose». E questa dovrebbe esserè la ricetta pe.r ,risolvere ll;a questi.m1e wci~l • Ìl Niclii Nichi, a proposi,to di ~odestr. soci~tà 1 dà qnest'.altrc informazioni: « La. nliova msisoc1az1 one ha preso il nome ,d 1 i• « Società op.e.raia_ iniperia.le n • ,perchè è il D:ipaxti,mento dèll;a Casa di S. M. l'Im – p,e.ra to1~equd fo che le pa,<;;sai\Lsusc:=,idiomaggiore. I suoi inemb.ri ebbero d:1 prima uno scambio· di idoo nellà residenz a, ufficiale del ministro degli Interni, e ·éonv-ennet.o che l'àss.ociazione dovesse avere il com– pitò preçipuo di agire come intermediaria tra la· cl•as -selavoratrice e i capita.listi, qt1-aiùo.ràsorg,essero d.èi di,lsidi tra padironi e sala ria ti. In seguito, es- send o ··entrati a far parte ddl'a.ssociazione ·;parecchi ·potenti· .finanzi.e,ri, lo scheletro della. Soci.età operaia imperiale venne reso così pieglievol<-', che è da. dttbi– tare se ccdeat.a S-ocietà sa-rà realmente capa,ce di portare ui1 contributo soddisfacent-e alfa soluzione del p.robkma complicato del lavoro,,. Ed è Ull' gior– nale pantofolaio che .scrive~q.uoote parole! La libertà di parola nel Giappone. Eh, s.ì, noi 'nòn solo dubitiamo,· ma- siamo ben ce.rti. che non sarà S. M. il .Mikado qùello che scio– glierà il probl,em a del Lavoro ùel• Giapp.one ! Intanto; - poche settima.ne fa., l' U:nione Overéa Giapponese (e quaJ.e _sia il car attere di quest'altra associazione lo capir.ete subito quando vi dicà ch'ese,a. gode l'appog– gio della " Società oper~ia imperiale » cùella qual.e è ·figlia primog~ni ta.) tenne a 'l'okio :ta sua prima riunione .Anche il sindaco di T-okio, dottor Tajidi, vi pro1iunoiò un ciis<'orso. Invia.rono messaggi il ma.rcb,ese Oki.1ma, il conte Oki, il barone ShibusawR, • e altre colonne del-la politic<1, altri iii.agnati della. finanza. Il president-e de,Lla riunione foce -i,ota-re un ordine del g-i.crno in cui -si dichia,rà che <i. l'Unione •si asti~nc daJla lotta di cLasse, percM il hene~e,re -d-el paese esiige che i lavo,r.a.tori debl:iano coopera,re coi pa.droni i,n perfetto accordo "· Fra gli operai •pùsenti - si dico fossero un_ migliaio - vi era anche il ccmpagpo Osugi e qua.lchc altro s-ocialista. Osugi chiese il permes,so di parlare, . e. avendolo avtito, espresse la sua opinione_ in contrasto co11 quella dei dirigenti il. meetiilg, i qua:li gli tolsero imn:wdiatamente -la pa1:ol3;.•Avend9 ;l'Osugi_ prote-, stato, 'Venne ar-1·estato, 1ns1eme a cinque compagni, dai nuine.i·osi poliziotti p.i•.esenti. . . • ·Questa è la· libertà ..che si gode nel Gia,pporn, • un pae~' che combattè c.ogli Alleati, per il Diritt~ e ]~ Giu'st.izia !... • Per· il, ..Di-ritt.o di conservare a qualunque costo i p-ropìi'i privilegi, -~ per ùa Giustizi.a di arricchire col - lavoro degli .alt.ri. . GIACOMO BOSSONI. ' Dopo ii terremoto • di Mèssina, i marinai- -russi messi di g uardia alle rovine dovevano pr'endere a i11tl: -ila.te i malfattori razzolanti fra le macerie. Q uesta f()rma di preda è certamente una delle più abbominevoli, e abbassa colui che la compie al live1lo della jena e dello sciacallo. • '. l\ia çhi fa bòtfino, qggi, fra .le. macerie di guerra, non, è condan.n.ato nè fu"'ilato. Anzi ouò averei lde= naro e g}o~ia, non esser;e tassato nei: sopraprofitti, e .possedete magari un .seggio alla Camera, fra , « còmbattenti ». · · . I bam,bini di Vienna sono affamati dagli acca= parratori, ,calati come vampi,ri- a pompare il san– gue dei caduti, a sp~culare' suUa disfatta, a ingras– sare sulla strage e la· r:ovina . .• . Altri. stormi di vampfri sono, io agguato, per ri= petere la stessa infam-ia stil popolo russo. l\la an= cora una volta, i russi vegliano. E il turpe appe= tlto non sarà soddisfatto., • • btbll cag1 o con tristo O- contro Cristo 1 La questione è dìbàHuta. La morale socia– lista concorda o no con l'Evangelo? Il compa– gno Ptitti, su queste stesse colonne, -fa le op– porturie riserve. L',on. Miglioli ,invece, è da cinque anni che :va sgolandosi per dimostrar_e l'identità fra il Capit,ale ai Carlo Marx ... e 11 « Discorso su1la Montagna ;> dèl ,, compagno >) Gesù.. • -~,-rei{, ~/~(;j);t:.,_ :_ • Non fraintendiamo·. Certo, Gesù Cristo è prn obbedilo dai so~ cialisti - che dai :pret.i~,,--allorchèai gemiti d~1 bimbi affamati di Vienna questi fanno orecchio da mercanti (è proprio il caso di dire ... ) men– tre il cuore proletario, si desta col suo più fra– terno palpito . . $inile parvulos venire ad med. E così: c}icasi di molte altre norme, di n1o 1; 1 .liilt!~ principi di' bontà. e di. giustizia in cui i s-ociit– lisli si trovano perfeltarriente ... solidali col N az– zareno. Disgraziala-tnente, dopo Cristo sono ve• nuti i Crist.iani.- E qui l'accordo finisce. '* **' Intendiamoci. Il socialismo e contro la re– ligione, perchè la religione è contro ·1a verità·. Il socialismo insegna ad amare il lavorn, perchè essq deve render-e l'umanità più agiata e più. felice~ l'Evangelo, i nvece, insegna a di– sprezzar,lo e a dis-qegnar.lo : « Non siate .con an– siel~ sollecili per la vita vostra, per ciò che mangerete o çhe berrete; nè per il vostro corpo di che lo vestirete. Non. è la vita più che il nutrimento, o .jl corpo •più che. il vestire Ri– gua'rdate agli uccelli del, cielo, come non se– minano e non mietono, e non accolgono in granai; e pure il _Padre vostro li nutrisce; siete voi da molto più -di loro? Avvisate come cre– scono i gigli deUa can1.pagna : essi non· faticano e non filano (iVIatleo VI; 25, 26, 28) n. Il socialismo vuole la rèdeùzione economfra dei poveri; l'EvangBlo si vi oppone: « Sempre avrete i poveri éon voi (Matteo, XXVI, 11). Il socialismo vuole l'uguaglianza fra le clas– si sociali; vuole _che le ricchezze e le gioie siano per tutti; ciò che dal Nuovo Testamento non; è approvato: «A-chiunque ha, sarà dat,o,, ed egli soprabbonderà; ma a chiunque non ha eziandio quel ch'egli ha sarà tolto (Matteo, XIII, 12) ii. Il socialismo insegna aù amare fa. vita e gli uomini; la Bibbia insegna l'odio, più feroce: « Se· alcuno viene a"ri1e, e 'ùon bdia suo padre, e sùa madre, e la moglie, e i fratelli, e le so- relle, anzi ancora la sua vita, non può essere mio. discepolo (Luca, XIV,· 26) n, *** Forse pér quesfo Voltai.re, terribiìe sovver-

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