Compagni! - anno I - n. 22 - 16 dicembre 1919

a: COMPAGNI/ tEIMPRESE DEL'POET aJll'u'ltizna . spes, come ai soli medici possibili dell;e gra.ndi magagne lel pae-se e della ra,:?lZJa. Ma possiamo noi addossarci questo oompito di honifica? E lo dob- biamo? Quesito formidabile. Tanto più ,che il compito ovvero i è terribile.· L'Halia, cari,ca-di dehìti, non ·dispone n• nnnu-nz·10. :._)I=- rp'n_nu·_···1·_st:1 _ dD_lla _iun=-_ 1. ohe di un farzo e fors-e meno del suo fahbisogno. ES!la I.a K Il Il Il "I U Il 11 è costretta a chiedere all'ester,o per 18 miliardi ,alli- In vei:iià, a prendere sul "sèrio. Gab-rielè à'A,in~u-n~i_o, -.~anno di prodotti; mentre lo sbilancio spaventevole O pe 1 , esaltarlo O i> er offend,erfo, non ci sono ohe i g,or– fra le accresciute necessità del consumo .e la- dispo- naU italia,ii. Q1telli torèstii.wi ,Jn _bvocco,non s·i deg-namo ni,bihfa, può valuta:i•si in pareochie diecine di mi- d_ifa.rgli tanto ono; re. In Fm ncià, sopratùtto, .è ~a 1. 1 ena aardi; per cui, mnche e!ì iminato ·il parassitismo boI' oc-mica,che si esel·Oita alle spalle del Poeta, il q!lQ,le at– ghese, miche e.spropri1a.te le classi a.giate, anche ri- tiialrnente forma il soggetto. ài tutte le riviste. di oaffi:• dotte le cate i,ori,e degli intermediarì, anche instau· concerto; e più iie :di6e e· più ne fa, pfù i Parigini si 'd-i– rato il collettivismo, l'Ital-ia si tro-verebbe pur 8 ,e,m. vertono. Qù-ante i,ròn,ie, ad •è~em-piO,su~ proposito à' An. · • • nunzia-no di « rnor-ii·e in Fi1w1-e )), -oome ·ttn e:i'oe a-nt/po,; p,:r,e nella t,·iste situazione di non pott)r nutrire 1 suoi d . . • qu-nsi non si sapess·e òhc. a F--iume egli ci è _a,ndato oon figli neille oroporzi-0ni volute dalle 'l 1 10ve cori izi:om 1m largo corredo ... ·di bianc)ieria femminile, ciò ·ohe 11(m di vita e dall'Ùccresciuta p(lteinziialità di consumo del è 1ma ga-i-a,nzia <li primo 'ordinè per /;e grandi risol'uzio_ni popòl-o... • '. eroiche; e che 'Ì suoi :.giit-rame-nti d'ina-mo1,'i-bilità h<1mw •Un valorosq oompa,g-no, nell'Adda, es.prime i1 pa.- già sot(e~·to àelle ecc.ezioni,.. da 91/an(lo il >Goperno oli rere che con, un' impm;to di 10 o -15 mili1ardi oò,rag- ha tatto intendere .che ogni. bi;l.cgioco dura poC{), e ch'è giosament.e progettat i per l'esecuzione delHieop,e,re di tempo (li iinetter/.a! Pe-1·d<;tre tln saggio del buòn 111,iore 'bo.nifica, per l'apert ]J.ra di canaJi d:i. irrigazione, per francese sull'impresa· fiumana, t:ra<(11-oiàuio ·q-ue.~ta oro– la, disciplina deHe acqu e e. gli impianti_· idr_o-elet.trici nac<i b 1wlesG<T, <la 111 1° .dei più, m-uSt ri scritto-ti f,·<moe.:i; _oheda qualche ien.,_vo onora il .Social'ismo della gu-atè.-r- pe:r l,a coloniwazione interna. u.e:r la. costruzione di· .,, d • • .-& l . v,..a a ;eswna ♦ ii:i,-'' D1thame : navi, di porti, di strade) ,di casè. di ferrovie. ecc. ecc. 1 noi potremo .subito coMoèa;re tutta la m ano d'op era dì.sponibile, tutte le sane ene,rgie che oggi ozia.no nei· lo caserme, .succ;hiando all'Italia p,i·9p-rio i 10 mili. ardi ..1nnui cl:ie p-otrehbero ,essere ,i;nvest.1t1 nel oorso <li -i;re o qu.attro anni nei prècl,etti la.vor-i di· resta_u,ra .Eione. Dice ancora, l' Addà, che con questi iiivesti- menti p otremmo -all-ar,g,are i camp,i dèl1La, p-rodùzion•e ag.rioola, sfolla.re le città, ere.are borgate e fattorie au,menta ndo la fo rza lav.oro sulle forz;e ingenue della,_ f.err,a, neì corso di due o tre anni, di più che ·due miilli-Onidi agricoltori; chè faciliteremmo gli scambi. inteTni ed ll.COr€€ceremmola ·dìsponibilità delle dér~ btè .alimentari, che· 09,lla costruzione di' navi ci e· manci:perèmmo daJ più onel'oso e sfibrante dei tri,b_uti all'estero: quello dei noli (che possono oonsiide;rarsi, netla cifra di oltre 8 mili.a.rd ·i all'anno) e ch,e in- staurando subito quest a politi~ di lavo1ri riso·lve- _;remmo il problema della disoccupazione e della emi- g,r-a1zione,at1m,entando enormemente il nostro· patr·i~ mo_nii:>nazionale, ,a,ocres,cendo La nostra produzione interna, migliorando ~1 nostro commercio eo1l'estero, dando .a tutta La nostm _economia, insomma,, quel- l'ii;npu,lso che la frolla e impotente boi'ghesia n·on s.a darle ... -Ma a tanti propositi, 'c4e do.vr, ebbe-rp oce.upare l'indomani della nostra afferm ado,ne eietto,ra\Le; pre– lu,d~mdo alle pit1 ampie e· defoli ti ve co11qui.stè. non_ s'è mancato di opp-or'l'e il principio intransigente, che esclude le riforme per la lotta, e rassomiglia ogni IPegge o legg~-na di honilioa sociale alla ola,ssica ca– niarrièla che non gua,1,isoe· il tisico, al famòso empià– stro appiccicato sulla gamba di legno. Se davvero la nostra vita debba cominciwre domani, af :eerma.no gl'intraneigenti, ben più ,r.adicale dev'essere i l nostro •pTogramma fattivo. Orfeo Oecchi ,,anzi , ne· ba già profilato lo schema. Ma di ciò ocoor,rerà riparl.ar ~ a; parte, distesamente, ne" prossimo numer o. • ox. r·· Il potere <lei Sov-i,et soppr-i-me la « libertà >> degli sfrztt– tatori e dei loro agenti, toglie loro 1,a « l-iber,tà >> <li lot 0 tare per la •restaurazione del <lominio ·del cap'itale, 1,a «libertà>>: di allearsi con la , bo rghesia. straniera contrn g_li operai e ·i oontad·i11i_dei loro pae.se. Lii:NIN.' biblioteca .inobiancò

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