Compagni! - anno I - n. 22 - 16 dicembre 1919

COMPAGNt/1 ',_ per averlo tenacel?-en_te v?l1:1to_-_po~emmo ,riduTre alla. !libertà 6'20 ità.ha.m p,r1g1omeri d1 Ramadan-el– Scetùi. Che giorno fu quello! . . . . Lo. ricordi rude ed eroico Rl'/,ZO ~ Giovane ca la– brese tutto ~ervi e- tutto anima, incu rante del p.er ,riool~ come de1la ne'Cessità di irnp~ 1.ra; r<i a leggere e a scrivere! .E pur sei maggiore dell'Eserèito ! E noi ti pre- foriatno a coloro che ,sanno e· che non fanno/ . ·E tu ,umile tradutt,ore di ara,bo, ex manoyale s1~ ciliano buon Giovanni Parcarelli, che volesti essere dei tre' per sc endere in me~o ai selva,grti a. por~are pane ed ab.i.ti ai fratelli nudi ed affamati.. R1eord1 L. Arma.ti ed, ,armi ci accolsero-~ pm· non tremammo: I mw,sulrnani oompr,esero: i fratelli foro-no. ,res.1. ai ±1rateili e in tre fàOOmmo qltelfo che il Govemo non fecel ... *** Mare in te mpesta e brontolio di marinaL Ormai i prigionieri era.no liberr_i. Perch~ n.f~ron~re ancora, il pèricoloso cont atto de~ fella;ca'! (nl;i·elh). Così Tagionavano quei bravi raga121 della Vedetta- 0. N. 2. oo~ loro comandante, tenente Oort.ella, .E p-i{re ,bisognava i·ian da,re a Miisura,ta, i~ ba11- dì,era -italiana doveva to1: na.re a, s\rentola,r.e, S°.\mbolo di redenzione,' di prosperità, di giustizia:., • E vi tornammo ! . • Gli a,l'abi non erano affatto del nostro parer.e. Essi oonoscevano i cc 14 punti di Wi.J,son » ,e no~ intendevano· essere ,governati dli ness1w1,o. Rep1.,bbli- ca. Sicuro. o .italiani, repubUica. . Gli aral:!i tripolini. non intendevano e.;~ern 00001- derati dei snclditi. La loro Nazione, 1 La 1'ripolitania, H loro Govs•rno '/ La Repnbblica. . • • Ri,d:ete 1 Avete torto, to,rto ma rcio. • , Un !!iornale - stampato '<'.'.o n roe1.zi. primitivi, / I/nomo ~-libero, usciva clarn'le3tìnamente e pubblicava articoli pieni di vi,gore rermhhlicano. • ' M.a.zzini Cattaneo, Pisacane, Oavallotti, Marx, L.~nirì, Ori~to, Senofonte, Leonida, tutto u n f~scio di , idee di storia, di giudizi, e ·coloro che scrive-va.no ' b. b. b 0 l era.no. ,. ara 1, a,ra: 1., ar<?- 1 .• . . . . , E pern;a,re che _lll ,qu_e.1 temp,l due. person~hta re– pubbhoa,ne e1·:,!10 m Tnpol_1tarna (Ma~olam ,ed JLt:– nesto Re) e videro e sentirono e seppe,r9., E purer hanno taciuto. .. Forse perchè erano laggiù a difon_d,ere :d~i ladri, dei z;e,~àcani senza f.ede, senza r:a1.1onahta,_ senz~ cuore. Come dunque potevano essi occnpa,rs1 degli arabi 7 . Ernest.o Re ci vidR, ci parlò, e convenne colle no– -~tre critiche; ma p,oi t,rtcque. • Pe,rchè 1 ' E ·tuttor::i: in 'I'.ripolitani3, si soffre, si cospira, si combatte e l'ItaLia --- .~a.ora al ·culto ddJa libertà - non ha a.ncora tr-ovato la strada ma.e.st.i.·a p·er. elevare un popolo che ha secoli di _civiltà ~ che a!tro noi? chiede se non d1 essere la,sc1ato arbitro de1 p~opn destini. . L'a,raba non è barbaro; è... mussulmano, bisogna saperlo.comprendere e risp~ttp.cre,; bisogna sop.ratutto conoscerlo. ' • La Tripolitania, non sarà mai una fonte di riè– chena por l'Iralia, pci'chè ossa .non serve a se stE)ssn.-. La si ilas-c:i, dui;i:qu() , libera di guidarsi seco,ndo g:li i.stinti dcgl.i uomi.ni che l'abit~no; s~cond? le pro- prie cara.ttC',ristichc e le· pro~r~ trad_1z~om. . Si rispet'ti la ra.,·za. e non s1 v10lent1 l uomo libero che eonosce Ma?2.ini ·e Wilson e. che sa, sopratutto che cosa è una r'eIJ1.1.bblica. Solo dopo aver •rispettato q_uesta, r,y,a.li_tà c,i_vile _e libertaria nella nuova. popolazione t:nz;olina, 11 tri– colore potr~ ~v~nt,olaro_in_ quelle t~il'XC d~sc;>lateco~1c un segno_d1 c1v:1 1 lkt e_d1 rz -spetto per tutti 9T,,. iiomi111- che i10gl10110 essert" T1ben anr.he. se hanno il C'apo n– copeirto dalla rossa tcigMa di M aometto. . lPPOA,.ITOBASTIAN!. bibl iotecag inobìaneo DOCUMENTI DIGRETINE " Gli cechi che piangono ,, • Il, Pipi. dà materia abbondante a.ll' archivio del½t .~re– tiJ;1.e~•ì,a vversaria . Leggete un .p o' l 'o.pu.sçoletto 1ntito– lnt o Le ( agri.me àelfri G-ue,rm (Casa Editrice Giotanna D' A.mo - di O :Ùiteggiò) e ne sentirète de.Jle c-Rrine ... per 0 la San ta :Madre Oliiesa, per La. salvezza dell'anima, ~r J,a gloda del Paradiso, t,t s-i-ni.ilia. Mia i ·più belli' soni:: i ghtdizii sulla guer;,a, Oro. che il macello è finito·, 1 Piipi non di{Jono più elle m:LgJ.i;ala di ,vite umane 13Qno state sacrificate i1er lia.libe1ià, l'indipendenza e l_a fran~. de7$à <1,eU,a Patria:. neanche per sogno! Se JL'J,gl~1.a. d1. uomi-nl sono morti, se migliaia sono rtmastl nmtilat1 o minati. da.Ila tisi, non· è pe:icbè ab,biano partecipato «.a fin di bene>> alla guerra. fratricida; 1n1 solo ~r~è « Dio l'ha voluto». Dio vuole sempre tl~tto: la vittoria e la sconfitta, Franc1;~c:o GiuseP!J)e ·e .re Vittorio, l'~talla • una e l'Au.stri:a intangibile, il sole e la tempest,1, • ,_lJ:!1:Jli. al lotto e la peste nèra! Sl leg.ge; du nque, nel llbr 1<X'1DO cle;·jcale: « Dici pennette la 1n or.tc. d·i quelli che · w1n: a.t per·m:ette a loro lç p·iù òrudeU. soff(}renzc• e ._l-e pi:1 ~ pra.nà· 1: sc.i,ag11rc. è se. U co Vpisoe pìii fortemente, l, (;!lp,.soe • pe r . .ma troppa òonta e rni.sr. ·ri'.conJ.ia, Jìerch() csp1!no le lpro colpe prima ài p rese,ntcirsj, tla.'l!anti cù flì(O tnbwna,le_... )). Ob.e ve ne pa.re di que?'to DiQ c-o-sl1!uono, m~rd10';10, onni])Otente, è-h e sl permette d'infli;;~re ngli. nom 1 1:1 tutte le più at110c.i .sofferenze e l<; più sp~egevoll- )lrQ1~ lln.zioni...• ,solo percM vuole -che ,g!i com(lm.1nnp. dnvan~ s<'rerii e iruTI~l('()liati'l Ce sont le. je1~ro <le_pf'ince .. Gus_t~, •da Fio: n,on discuto. Però sono· <lei gusti ba:rb[p·,.• Dio non potrebbe pe~•mettersi ò:ei passatempi più tnnocén_ti_? •E più oltre: (< Dio )1a pcrmessq, la gu,M-ra per semi, iwre n!'i, a11ò1:·i l'l'roism-0, pr.r p-u11•ijì.care infinite laf!time, pe·1; 11eco1iclare 11.11a. mes.w cli opere òtton e, e n?n guì per ooprirr3' dì rnort·i l' FJ,nrova~· vc-r 1,,- er.sa, 1:p su, 1Z.. essa, tor– renti di sa.nr11u;e di/.1wi di lacrime. Hing-ra,ziam-0 à1111q11~ il· vi.o alte ci lta fatto p-iangere_: ohe oi ha fatta,• versare la-cri1 ne· ,ante e feo()nile! )l. Oose,. addiritura/ che fai:eb– bero rizza.re i C'aPelli in t.esta IJ('rsiu.o ·al poeta d' An– nttnzio'. Che cli cavelli ne. ha poc-hi, e J)O{>a nuche del. J·nmnnifa.,. . . Prnst.riamo flunqne -hl: nostrn. front.e .nell'a p{)lvere, in– rhi.nL..<1.n10d unque. rivf'rtmti a que,.~Jo Dio che n. bell'_ap_po– sw·. però pei· nost,rolwrV', h f',,pnto f111 · piange.re l<' madri. i D;:?;ìi,10-sorelle~ !e sposp 0 le fì1bnwte, ~ott :raend:ole co,-,ì :,Ile ambi.zi.oni dell'org:ogll:o e nll<' sedm:ioni delb e,nne. • e prev:hinmolo_ ;;ovcnte nffinr-hl1 sin più indul'11·•mte Yc-r:;;o dl nni e qn:1nto primn ... c:i mn.ncli nn'·:1ltrn guèITn.; ,p,{)~– ,;ib!lm,-nt.r- nnch,:, più tenibile. ci0è 'Piµ << fewndnf rie.--)), di qtH;;:,w, cln clii nhbinfr:o np,p.ena ":1lvui,o la gltirb(J! « PN volontà del ''◊strn Di9 )>, riGpondern:nno .ni PNti in roro·, le vittime e i su-pe1'1,titi della .g-uer;·a. noi n.b– biamo espin (.()e. r,atito. B per volontà « 'n.ostra n, ehl.s~t. sarà pr('~a 1n. .rivinr.ita. ·rnrnnto, ci hnstl di >','\pe1·e c•he· quel r,o' po' di ll/~lecli?,ione che r-i era r-apli,ito, f:·~ rapo e collo. r1:, ,·ìn<1tic nnni in qun, pr9prio eh q1i. 0 l eido che ci vot-rf'Rtè fa t rlngr;17,i,n0. n<>llc or,1:,,ioni. Avete fatto ]}('ne ml inforn,;1rci: R.'lPPinmo ade,;oo, di_·cfovere ·qu-nl– cosellina anc·he al bnon G<'8ù. El nnn Io- diuif'nti<:herem-o. Cap. V. A. NtG US. 12 ._ ... :::::::::::::::::::::;::::::::::::::::::::: •• •• •• . "Costitnire in ogni· comune uua.·.~ezion_ei.ociali• sta,,, sccontlo le <lelibe1•azloni del C~mgtesso di :Bolo~ gnn ò uno dei maggiori ·dov.eri tlell'om_ attuafo. Ricor<li110 i cGm1rngni che la nostra organizzazione (lecentralizzata lia ·bisog·no di tali nuclei, J quali siano c~paci •li diventare i nostri organi potltlci, Poiehè · Ja riYolnzione non avviene pet· decreti; nasce dalla Yo. lonfa anonima delle folle irredente, ma vuole -- per. il 8110 consolidarsi C([ affermarsi - la pte11nraz!Òne <kg·li organi tli coman11o. Ricordino i eompag-1li' i•hc il pei'iotlo crltico ,tella riroluzione è flnit." il 16 • ~o• re.mbre. Oggi hlsogua operare e cosi ru ir'e., I

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