Compagni! - anno I - n. 22 - 16 dicembre 1919

19 COMPAGNI! da. questi ~ccellàtori, s'indenni~a1:ono con fuÌ·ibonde declamazioni e con· profluvio di parole assetate di sangue per la completa insiigiiificanza della loro esi– sténza politica. La polijlia prussiana· dovea quindi cerca rsi nuove scoverte. Essa istitui. un formale ufl fu.io della polizia segreta nell'ambasciata prussiana in Londra. Un agente di .polizia, di nom~ Greif, esercitava il suo lurido mestiere sotto il tibolo di . un. fiduciario. dell'ambasciata -· un'istituz1one che basterebbe a porre tutte le aròhàsciatè prussiane al di fuori del diritto dei popoli,- e della q\)ale si ver- , .gognerebbèro perfino gli austriaci __:__ Lavorava sotto di lù1i un certo Fleury, un comm~1·ciante di Londra, uomo di qualche fortuna e con -relazioni sufficiente– mente rispettabili, una di quelle miserabili creà.ture che commettono le più spi·egevoli azioni per innata __ propens,ione •alla cod.ardia. Un altro agente era un commesso di negozio d_i nome Hirsch, nìa che era sfato grà denunziato come spia al suo arrivo in Londra, , . . . . •S'introdùsse egli stesso nella società di alcuni. pr<:1- fughi comu1,isti • tedeschi, cd. essi lo tollc.ra.1•òno per qualche .tempo trà sè, per avere ptove del slio• vero ca,rattcrc. Le -prove dcìle _!;me relazioni con la polizia furono prciito guadagnate, e da quel momen to il signor Hirsch ·.si· rese iiwisibile. Ma _so cg.l i .fasciò par;silre ,c:o,ù ogni ooct\-sione di a(..quistarc queHe coc gni:~ioni pcl cui conscguipento egli era 1:iagato, egli no·n .rcs1ò però inoperoso. Nel suo 1~ascondiglio di Xern;in.gton, dove egli non s'incontrò rna.i con nes– ·s,~no cki noti •comunisti, ·egli fobbricavà ogni setti– .mana fan1astichc -relazioni su imma,ginarie _sedute di nn.a, rnpposta, autò-1-ità.centrale, appuJ1to di quella ·wngi uta, <:hc ìa, polizia pi•ussiàna no11 ·seppe conce– pire .. Il èoni.enuto di queste felaz;ioni el'a assurdo nel più al lo grado, N e3:sun·cognome concordava, nes– sun nome era esatt:unçnte sci:itto, egli non faceva parlar'e nessun~. perso-11a-;còiuè··,,w:rebbe potuto par– lare ,ion qÙalchu_pr,oba-bi.Ft~, ,P SllO maestro Fleury lo aiutava, in questa fakificazione, e non è ancora pr0vato, che il << fiduciario n Greif non abbia avuta anche la sua mano i;n quest'infame procedere. Per quanto sia incredibile il governo prm,siano prese • q·u,est,e sci:acèhe...i_nv-enzioni·pt1:_ sacrosante verità, e può im,maginarsi quale confusione producesseto si– mili .testimonianze tra le prove,· che venivano pre– senta!,e éti. giurati. ì\fontr-e al dih:;i,tt.imento conclu-· sivo i,l signor Stieber, .il !!,. à me11zionato impiegato di polizia, prescntavasi· 00111è testimone, giurava tutte queste assurdità e v'insisteva 9011· grande vana– glo!·ia., uno dei suoi agenti segreti e1·a in intimi,ssimi rappo.rti con quelle persone in Londra, che erano considerate, come ·principali autrici della formida– bile congihra. Quest'agente s,eg,reto fu certo molto segreto, poiohè egli nasèo<Seil suo volto otto lunghi me~ in Kei1sington, pèr tema di vedere -realmente una di quelle persone, i cui più segreti pensieri, parole éd ope,re -egli rifieriva secondo le sue afferma– mioni settimana p-e.r settima,na. Ma i signori Hirsch e Fleury· avevano. ùi petto anc.ora un'altra invenzi-one. E<'--6Ì -elaborarono le re– lazioni, così ottenutq a.d un « p,roto-collo originale » delle sedute dell'autorità· c,ent-raìe segreta, la cui è.sistenza affermava la polizia prussiana; e il signor· Stieber trnvò,: che questo libro concordava meravi– ,o-liosa.mente con le rela:zioni, che egli aveva 1·icevute dalle medesime pen;one, egli lo presentò' ai giurati e giurò, che dopo :fuinute e profonde inda.gini egli era g.i~rnto alla sal,da convinzione della genuinità del libro. . • Div.ènnefo così 'note la mag:gior pà.rt- e-delle scioc– chezzé riforife da Hii:sch. Bi può im maginarsi la, sorpi:e§a _dei suppo11ti m~mbri di questo comitato sé- ecagin.obianco greto, quando trova,ronsi comunicate cose; di cui' essi non avevano avuta Sln allora ne&sun'idea. Èat– tezzav.asi Guglielmo u·n6 che· chiama vasi· Luigi o Oaa·lo; facevansi •tenele .a.d aitri, ,discorsi in up. tempo nel quale essi trovavansi all'altra estremità, dell'Inghilterra; faoovansi leg·g,ere ad· a;Itrì lettère che essi non avevaJI1_0mai ricevute; li si facev;i.J10 riunire di gio,vedì in un tempo nel qµ.àle essi tene– vano le loi·o riunioni di merc,oledì; un .operàio che· non sapeva scrivere, figur-ava come, i;,edattcire. del. p,ro– tocollo e lo sottosci:iveva come tale; è tutti· costoro p.arlavauo una lingua clie era forse q.Ùelia· del gahi– nètto se,g-rnto çlella polirzia prussiana mà, non qu:èlfa di un'assocìazione, in cui formavano la maggio,ranta scrittò,ri che in ·patri.a avevano avuto un nome sti– mato. E per coronamento deil'edi:fizio fu falsificata una qui,etanza per una somrna· pagata. per queslo protocollo dai fals-ifièàteiri al supposto segretario della fittizia antòrità centrale; ma t)ra fantasticai 1 'esistènzà di questo sèg,retà:rio. Oi.ò era: t.ròppo scandaloso per non olt,enere __ il , contr.ario dell'effetto cui si mirava. ·Sebbene gli amici di Londr a d cg1i a,cè,U6afi fossero, privi di tutti i me.zzi di f.al' conoscere ai giurati i fatti reali; sèb– bene le lettere che essi i11viav-ano .ai difensori fossero interc-ettafo dalla posta,; sebbene i drocumenti e le test.imoni_anze Che nonostante tutto questq essi' pote- , rono procurare .a-gli avvocati non fostiero amme~5i come mezzi di prova, •fu nondimeao tale la. gene1·ale indignazione, c,he anche il pubblico ministeJ·o, a,nzi perfino il signor Stieber, che aveva dato il suo giu– ram-ento com,e :garanzia della- genuinità del proto– collo, hn·ono costretti a rièonosèerlo -come unà-'fal– sificazione. Ma questa fal~ifica,zione non fo 1a sola di cui ,fii rese colpevole la poli~ia. Vennero alla luoo durante il p,rocesso, du-e e ·sino a tr-e casi analoghi. I documenti l"uhati da Reute,r erano falsificati dalla polizia c:on a;ggiunte ed interposizioni, e ne v.eniva così· al terato· il s enso. Un documento pieno di mo– struose assu:tdJ.tà, fu scr,itto con una ca,lligrafia imi– tata da, quella del dottore Ma:rx, e per· molto fom1io fu presentato questo come 'scrittore di tale most1;iloso documento, finchè il pubblico ministero videsi co– stretto a riconoscerne 1-afalsificazione. :Ma- Der ogni infamia della polizia, ,che veniva scov,ertà c;mt tale, ne venivano da 5 a 6 nuove sul ta.ppeto, che non .po– tevano e.,;sere smascherate a loro volta •ii:nmediata– niente , poichè la difesa veniva sorp1:esa, ì mezzi ,Ì:li prova doveva.no veni.re da L ondra, e ogni cor'l·ispon- •<lenza degli avvocati d eg.li a,ceusati coi 1:irofughi 'co– munisti di, Londra era tr attata innanzi alTa Corte come complicità nel ·preteso complotto! (;:he Greif e Fleury fossero realmente ciò che essi furono qui descritti, lo ha ,confermato lo stesso Stie– ber nella sua t,estimonia1na. Ed Hirsoh ha ricono-· ,sciuto innanzi ad un giu-d~ce di poli1zia di Londra di aver falsincato il protocoìlo per .incarioo e con l'aiuto cìi Fleur:y, e se n'è poi fuggito dall'Inghil– teirra per evitare un procedimento pcn<1,k. 11 governo, di fronte alle schiaccianti rivelazioni alle quali conclu1sc il p.rocesso, trovavasi in· una grave situa.zione. E~so aveva t1n collegio <li giurati, quale noiì aveva visto a,ncora la pTovincia rcnaÌ1a -- 6 nobili, 2 impiegati dello Stato-. Non erano que– sti gli 1HJi11.ini che potevano -e,samina1·e con trop)::>a precisione la confusa massa del materi,aJe di pn·ova che fu ~.ccumulato din_anzi ad essi p-er 6 lunghe set~ limane, quando cr2. ininterottamente bisbigliato nelle lo:ro orecchie, che ;:sli accusati erano i capi di uJia forrnidabiio cangi ni'a comunistica, che V{)leva effe1- tua1e lv, Povvers_icnc dei piì1 sacrosa.nti beni - della prop1;ie:ù., della fam,igiia, ·della religione; dell'or– dine, del governo e della 1:gge -. E il governo aveva

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