Compagni! - anno I - n. 21 - 1 dicembre 1919

Il I OO.llPAGNI/ NOTE DELLA QU.INDICINA Il Partito Socialista riscuote, dopo cinque anni, il premio del suò sacrificio, il frutto della sna Tetti– tud.ine. Ha vinto, anzitutto, p-er la sua· sincel'itJt. Quale delle ·sue previs-ioni è fallita'/ Qu,ale, delle sue Differenze di stagione. -'--Urne« confortate-di pian• promoose non fu mantenuta? Non aveni egli d~tto to ». - Nel nome di Lenin. -, II perchè della a.i lavoratori che lo_atato- di n~ise,ria nel qnale Nano vittoria, - nesa di conti e riscossione (li crediti. condannati a vivere e.m conscg;uentè al dominio della - C onforti « in extremis». - ~apagnett.a smon, classe borghese - dominio culm:inarìte "natural– ta.to. - Varie del mondo. - BaQJbini-digiuni; mente n nella guerra - e ,che non &a-rebbE:ro bas-caU.,• ovv ero la morte .., dvile, per stra.ppare a questa horgh~i,1 g1!cr.raiola e liber- ticida gl' indispensabili bcnc~tki, l'impree.azio~e ,:er- .La ,cronaca-, in sostantm, è questa: che alla Ca- bale o il iìero proposit-o tli ven<lc!Ht eontro i singoli, mera entrano 156 deputati nostri, e che il . dep-uta.to ben sì la sol idarietà, -e l'orga.nizza.zione p.er combattere Serrati risponde « Viva il· Socialismo! » in anticipo sul terre.no di class-e nol Cl}. mpode l sala rio, d-,Wora, - • al discorso della Corona... rio, doHa legislazione sòciak, ò.ol poforo P.mminist.ra– . Frutti di stagione, Certo l'autunno del 1919 non tivo, comunale e -p.rovincia.Jo ·: E è for,w questo bvo1:ti •rMsomig·ìia, alla primavera del 1915. Nel ma,ggio del persistente, teru1oc, ~rseverante, moJcsto, spessn non '15 fiori vano lusingM e nientogne in tutti i r.o'sai a.,;coltat<J diffidato, da molti <liffa.,n-ato, da. altri ri– -della verde Italia. NeJ novembre d-01'19 cadono tutte tenuto a'ddorfoe.ntatoro ddl~ v-.igilc ec-5eienea pi'Olii- 1,e illusiorri, e le ~eppellisce un nuvolo di schedo, _.più ta,ria, non _èforse qui-st.o l.av91'0• m0t0:~ico e pèrf?CVE;– fitto dell'autunnale caduta. di •foglie, mentre og.ni i·ante = oo n si chi ed~ Enrico Dugom -- cho et ha « ramo $ecco ,, dd vecchio tronèò monair chioo h a, penMsso di gua.da, gnare ogni aJ.lf\0 nuovi pròsehti schhmti'm'inac◊iosi, e più· d'un·ò si sfascia,, ca.de, ir- alla. grande id ea; éhe ,ci ha, 11~sicura,tò oggi quella, 1·emi1,,.~ibilm'"nt.e. • vittol'-ia. che gli ,lVYcrsari non na,'Ìcondono, e della Fra ìa primavera della gu'"rra e l'autunno dèlla qual16godiamo oolla gioia -santa. di chi sn. ra~oglier borgh.c.sia, h,in parlato, -fmà.iìntìrifo, le, ·ttrne. )fon le onestamonto i! frutto di lungo lavoro, noh pnvo dr· foscolìa.ne urne confortato di pi.anto e h~ sa-r- Obbc.w doloi·i e di \ldusioni 1 Non ò vero, del pari, eh,.~il -q uelle borghesi, ma le urne prok.tari~, c6nfo.rt. -:.te<li P artito S oci,alistrL, i)l·,:;senfo.tosi nello de'/.ion\ <lel J91:: fede è di po.;;siono. r,arlaTono_ come miii gli avversari a lotta.re contro i responsabili deil1~ guerra libiè~; si sarebbero at teso. Dis::.or·o cho nol mon-do </è un , w eva assicurato .al corpo- dcttoral-e d:i -volersi man~ limite aJ W, i.to e a:lla dominn,zione_; che non si kincia tcucr.;i costante-mente sul torreno deli'opposiziòne t1d un popolo allo sba,raglio ,dl una, guer:ra eiffa.tt.1,senz,a. Ofrni gm.irra e dm talv riromcssn. ha poi rigidament.e il. suo &chietto·, senztt il :mo Hl.i-eroNni,:-0nso; come. ·ui;n.toiiutn. puro frn cliffi.colt:A,miu,a,cci,~,<liffam0,2iorÌ.i– si tra.ttas,e dì t1·ibì1m~g·,reo pèHitosse: ifa, l'esito dcll-a, avwrsioni i;l-'ogni sort.a.7 ,So questa fu la condotta; <lC.:1 V'Otazionc non signific1i soltanto la, 1;,eonfossiono dolla partito eocia.Lista, chi poteva. condannarlo, a~-;solvendo gùena. La prova 7 Qu0.'!.ta,: ohe anche i S'Ìolittiani di. converso i resp-0nsabili d:i tant1i stra.g:e, dì t.nnfa Eono stati èor.itrari Alla gnol'r~,;, e à.i;cho i giolittiani ,ròvina, di tanta 1Imilia2io.ne? Il librn del <le<Stino; Hnio u.seiti dalle urne malconci. La votaz ione signi- disse un toscano di oorvello « hn, l'cntrat~ <l l'uscita»; fica, totalmente e chiarameni:e, la vittor.ia. del socia- 'l''irate fo somme, dopo cìnqu~ ,umi di gu<lt-rlt, il so· lismo, Cons0guita: nel" notnc <l('.lla,Ru.~sfa,, con 1a ban- cialismo è risultato in credit-0, e ha realizzato il suo diern, d<>iSovids, si può anzi ·,drire,co n. lo p ,;,·ofo del- avere con .oentocinqua.ntasei deputnz.ioni ... i'A·i-anti! .::he ògni nostra scheda p() 1ta.ss: , .l nom<l Resa cli conti in.c~,itabilc. All'n.nnuncio, tutte le di Lenin. moltitudini nostre, dallè città. pii1 rigurgitanti, allo In fondo, ei1Ì, mo cdu sti, la borghesia hiL ragiono cmnpà.gne pih dcserLe, tutti cò.lorn_. chù <Wovuu~U:1:>ito di atterrirsi per lo sp.et, tro del Bolscevismo trionfonte. la m oo·to e lo strazio, l'ingiuria. e l'inganno; son bal- • Su tutti i .fronti i Bo lscevichi avanzano. ,Tudenich i.a.ti tre1ncndi o vendi catori e ndFun itù. oor,di.afo <li si è dime1SBO;Kolda.k -e Denik<i.n fuggono verso le. un atto siinultimoo e rivolu:i.fonario, , hanno iufortr; steppe; Omsk è 'pTesa, e nella lontana Wladiwostok, •alla multiforri:ie canea borghf:se., ,aJ dra.:,r,ç,mos1rnoso •sbocco dell/J, Transiberiliua, la rivoluzione è .;icop~ ùal!.e sette t,e,.;w cho 1 ha vomitato foooo e vdeu·o per piata. Ma se in Russia si s.òaragliiano i g-en&ali as- !,:ibocc.b.oatroci rfoll'affa,rismo ladresco, della traco– o>old~.t~da~l'Inte:,a, _in It~ia s'annientano i Fase~ 'tanza militarista, a·èll'i;npudico nazi.omdismo, della nutriti dai pesc1cam, e fa Lo ste= . .Anche qur gh stam'pà venduta, delhi democrazia manutengola., del _eserciti del trono, dell'altare e della bol'Sa sono in pafriotti=o bugiar-d'O, del sicaris-mo_ i:innegato, il rotta. Da Torino, antfoament-0 regale, oggi socialista, colpo mortale, il lmol-oiit definitivo. Disfatta l'Itali"a a Milano (1000.000voti socia.listi!) ad Ancona, che delle cricche e de.He masnade, ·rinasce oggi l'Italia •segnò già il naùf11ag io morale d i Orazio Raimondo, della rivoluzione socialista, La efimera mistificazione è tutto un gran fasqio lumino.so che riscintilla al sole; pe,r cui fino a i-eri, ai .nostri à'.vveì1mti, er.a lecito il è i1 miro gurge di Dante; è v eramente l'inizio della f.anto di avere ,con sè il popolo, è mi~:éramentc di– " novella ietoria " che Goethe aveva p;revisto in l;w- sciolta, come una nuvolagli.a miserabile .all'irrompere Lespierre. , • . del sole. E col sereno che torna la via è spazza,ta, J.a Forse· avrebbe p-otuto esse~ diverso il l'.esponso viP, è libera, la. via è nostra! . delle urne 1 Là vittoi;ia, p-er noi, era già ottenuta , Ridicole e pietose, pe1J:tanto, sono le palinodie mc--· i,·rima della votazione, pe.r.i_l fatto stesso che noi era- sehine, le confusioni lacrimòsò della borghesia, C'he Vf,mo soli contro tutti: noi_, incorrotti e indefettibpi nella disperazione della e.ataetrofe ''ro anna.cpando i .tVVNsari alla gu3rra, contro tutti, assolutamente, i pi-cooli pretesti del suo asséntèismo e 1 dclla sua inet– partiti cui della guerra tocca il rimo1'80 .e_ il peso. titudine, soonfiggendosi ancora una volta da so ste.,ii!a. Vittoria potevamo vantare sin dalla vigilia; chè la La borghe3ia ha naturalmente trov2,,to de'i,conforti: m.stra bandiera. fi.a.mrna.nte e pur.a,, a.n-che se a oran- quelle consQlazioni' che non mancano mai a nessun delli, stava in alto, lucentissima, ad ins,eg~are all'u- •disperato, il quale non sia àppor giuntò alla dcci'· manità straziata l'unica via da seguiTe-; ad insc- sione <;ielsuicidio. Il conforto maggiore è stata li gnare, nell'emblerÌia russo, l'esemp io pratico della sconfitta dei giolittiani, e in queeto gaudio sta \ntt~ . società. &-0cialista; deU.a se&piro.ta,,• d~lla n,ooesi.'1-iia 1a, ipi{ltùfa della sua meschinità; ppichè G;.oLitti, vo 1 eimbiosi dei liber_i ·e degli ugij..P~_\ • lere o no, è il solò UOIDQ capace· di rida,ro a,l W{'Chi°I ,an

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