Compagni! - anno I - n. 19 - 1 novembre 1919

8 'JOJ./PA'(]Nl! ·na 01: a che torniamo a voi; abbiamo 91TOre di 11 :1.el ch e vediamo. Voi ci sembrale infinitamente più rni serabi!Ì-<li quel che noi eravaino qùando • ~.entimmo ch'era meglio morire che cedere alla tatena; nulla noi vediamo mutato· eta allora, nessuno ha rinubciato alla soma 1 nessuno· s'è ribellato alla sua miseria e alla sua infamia. Ma yoi,. voi,· siete dei servi miser-abili; mentre noi eravamo servi sapienti pèrcl~ ci adattavamo senza sog1iare,. ci ubbria.cavarno come beslie e non ci acc.orge,a·mo della sferza. E quando ci accorgemmo sapemmo morire. Noi a,evamo un padrone; vo,i ne avete ìilille, dal re all'ultimo danaroso. E siete senza tesla; pcrchè ragionate con quella della fame e del la paura : noi al– meno, non avevamo pensieri e il padro.ne ci nu– .trivà, b~ncl1è ci b;1stonasse ... )). Altri morti s'affacciano. ,\ \tri domandano· di • parlare_: bianchi, spettrali, lerribiÌi. Cn vecchio si alza a sedere sulla croce di marmo clel se– polcreto: << Hanno da pensare che noi s1 sia ben felicì .d'essere morii, gli sciagurati che ancora vi– vono: Ci hanno buttato aila geenna con mille ·fandonie, e s-olo ora si Yècle qu 4l'era il loro scopo. Ah, sì, la libertà! Ed ora non ,avete che , la libertà d"obhedire ... n .. Ghigna un aur·o teschio, dai fori del. èranio : u Ah, sì, ballate, ballate la inarcia funebre della libertà 'dei popoli intorno, al salice de'lìa ·mit; fòssa! E fatemi_ghii,:landed'allegrezza \OÌ, schia-_ vi•ans-anti sul lavoro e la fame, senii in catene, paria •al bando; e cantate, cai1tate dunq ite il peiria dell'uguaglianza •e dell'aniorc, mi, che questa libertà ci ·avete· nromessa; '.\la ·è dcrn– que così sloHo !',essere vivo;• che si' rivolge 'ad uccidere sè ·stesso? Che, orrende c-0sè,si .yedono di-qua! La vi_ta11011 .è più che- un'enorme truffa. ed io. ab borro quel ché vedo cli qrn1ggiù... 1\-h. servi superstiti, {:Ome ·io preforisèo· iJ.·b11io (]i: questo mio sepolcro alla vostra • sen1pilerna scniavitù! )) • Altri ·morti sopraggiungorio; 0 ' « Chi osa iesleggiare questo gfor110? Onalc · Jegli uomini ne è degno? Noi ingrassiam~. di '1 sotterr~, _le_ spighe che vi danno il paào, nomini superstiti, ' • Cfl1 osa i'~stèggia;·e la r,Òst:a ,r,0rL~?Chi mai, delle amanti. delle mo– <;li già racconsolate; • . ~hi osa., dell'umanità che crea Lafarne. la miseria, la menzogna, il delitto? Oh! lasciate in pace i ~11òrfi,uomjni più morti di n,o'i! ». • .E sull'estrema maledizione, ricade l'o 1hru derla notte. Nelio 1'Annùnciat'lij-e. ::;\ • " bibliot.caginohianco ....... NEL 610RNO •DEI • MORTI .. ~ ' ' '-. • •·.è. bene ricordare, ·e commemorare, i ·cadaveri più .recenti: • . Il ca:fo;iere prejettiz·io L'im,.r,o~ta siil capitale La :f~de· repùbblica//W, del 'neo-senatore Bellini. La i;erietà del maestro Tosr,anini Le svernn::e gove1·n.ative -di Salandni Le spera-nze borghesi. che fallisse il Oòngresso. di Bologna La. Società delle Na .. zioni Le cand·idatitre degli" onerevoli Sonnùio, Barzilai, . !1/arcora, Ciccotti, G_apva; ecc. A•l,qualle ultimo.proposito,, sapu~o che Innocenzo Cappa ùveva c.autamente declinato l'onore del col– legio, 11n collega ·ro.magnolci ha déttatò la presenw, epigrafe: QUI SOTTO UNA VALANGA DI VOTI AVVERSARI )NNOCENZO CAPPA. o\lORTO IN ANTICIPO DALLO SPAVEN'l'O :MUTO L'ABBONDANTISSIMO LABBRO. GIACE VIT'l'IMA DELLA GUERRA LA MONARCHIA PERDE CON LUI O'NO D§I .~uor REP'UBELICANI PIU' FIDI • . Una simile- è stati, proposta per un .altro .ex, Salvàtore Ba1zilai: QUI GIACE CHI DAL CAi\~PlDOGLIO SCESE DHROVVISO ALLA RUPE 'J'.{RPEA SALVATORE- BARZILAI INC'.LITO REPUBBLICANO DI SUA l\:[AESTA'· CHE UN' ASFISS'IA ELETTORALE •. GALOPPA!><TE SPEDISCE. FRA I l\!ORTI POLITICI IN ETERNO Una, t"eìza li, proponia.!110 per Etto.re Ciccott,i: nrt RIPOSI IN PERPETUO. EJ'TORE CICCOTTI CHR NO:--! '\"OLLE LA PACE SULLA TERRA È f'ORSE NOK L'AVRA' ~EPPUHE DISOTTO NE' S'L\ AV\ll,\ L'ETER:',IT.\' A UJ! 1 DI T U'fTO 'l'l: A VARO FUOR('HE,' o'tN~acf'.fA AL PROSST:\lO St.:O ~41

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