Compagni! - anno I - n. 19 - 1 novembre 1919

·1 COMPAGNI! accetta alla enonpe ma_ggiora,nz;a di questi 180 mi– lioni d'uomini non piace a,i più biechi ministri di quello •czarismo, che .fino a 'iei'i si -dichìarava dagli stessi demooraticì pal'Ìgini, o londinesi la vergogna del vecchio mondo. . •F,orse, l'indifferenza e .lo soetticisino ool quale . l'Europa u,ssiste .alla più· infame aggreSlliwie, alla più 6toliqa e ingiustifirata, arlai più p'l:ep•otènte ed iniqua chti ·oonti la. storia; 110~1 sono a.lti·o che il peggi<>r frutto ~ e la peggiore condanna- che la guerra ci ha lasciato. . . Lo spettacolo quinquennale deLla strage, dell'ini– ,quità, della barbarie ha fatto il nòstro •cuore di forro, •. torbido il nostro .cervello, stancò .o;g1ii valore'. Forse, noi- siivmo gente finita,. In ·q'uesto•caso,, rimane per l'Europa._ una sola speranza ,1ella quale giova con– fi'dare. La Russia è piì1 giovane d:i tutti noi occ•i• dent.ali, e non è Ul! boccone che si possa ingoiaJ.· g,iù d'un fiato, seng,a_che re.,ti,. nèl gozzo al truculento ghiottone. Fo;rse, ançhe in se sfessa troverà la forz-a, -di l'esist,erc: • • ' Dalle lande ~ve la sÌJing~no i reazirmari della 1Juova santa alleanza -ritorner{L poi indietro col volo . pot.ente delle -sue libe1'0 ali,· con la voce, squillanto deìla sua idealità socialista;• c,h, rito1:nerà colla lian– ,diera ro,;sa spiegat 4 , ancor p-iù visibile a noi tutti d\lpo la, mala espe.rienza d'un rip,ristinato cza,rismo. E si riJ?l1ovcrà il mito di P:remeteo; che Giove', prepote;1te e geloso, incatenò sulla l·upe •caucasica , J)erchè quegli· aYe, 1 a portato agli uomini la. scintill; cl~J fuo,~o,_che ne avrebbe incendiato la reggia,. illu– mrnando un, più libero mondo. Imp-là,cabili, gli av– voltoi_ de~ :tiranno pi_ombarono 6ul Pròmet_co inca.te- •·nato e_ col du,rn hècco gli ·1aceravano il fegato; ma "~%o,d1 eoJ1tim10 >rÌnasceva, piJ,scendo di ca,rne e -di sangue l'-avidità del dominio, ma al tompò stessò mantcnepdo in vita il libera,tore degli uomjni. E qt!esti rnssi han qel. fega.t.o da v~clore! a tutti 1 P1chon della democrazi:,, occideni,aie. . ADELCiU BARATONO. ---====••====--- ,-Massacratori di •dpnna e ~i bambini. .. .... erano _·iteàesohi~ senza d•11-bbfo .. TJJc-0O zwrò quanto, .scr-ivèsir Bu,llitt, invia-to ·ili R·ussia da-i Gov<.Jr-n-i a11tG'l.'•iowno ed -inyfo~e : • • «La Russia si tr<>Ya ttualillc-ntc in ùna condfaione di acuta -desoJ ~\zd:o ueeconomiC'JL'Il h!Qèco lJCr tèi-1';1 e 1><~ mai·e è caù, sa.di questa desolazione, e la U\ancania delle cose più ne ce s::1arfoper i trasporti ne è il più grave sin- toino. • , • « La ·conseguenza di que.s!()sta!o di cose è. la. imrpofilSÌ– bilit.'t èli tras1.iortare dai ce ntri graumii. a :11fo.sca più di venticinque v:igioni <li ci.bo al-giorno, 'inYece dt>i èento clic sarebbero necè,; ·arii, ·e a Ei.~trog.rado soI!::a.nto quinélkf, dei cinquanta. ncccssarii. Perciò og1Ù uomo, donna e bam. bino, in Mosca.'e in Pietrogmdo, ::;offre di una lenta ago- 1Ìi.:i .j;f'r ined-~u e -freddo • . « L,i morwUtà è partieolarmentc "alfa fra i neonati. (c:hc le m,mime non possono allat\,are), fra le pueq )eÌ-e e ì vccclii. Per di' più tutta fa popola.zio·1e è . stra.ol' dlnuiia– ·J.1ente disposta ad ammalal'si; e una legger.a mala ttia h..'l risultati fatali per la totale lllancanzà df meC:.icine. ÌÌ tifo •e,rl, il vaiu,olo sono cnc1emic-:i, fi)a a Pietrog1-ado c:he a' !11,o~ LDPDRDLD DI·MORTI I mo1'ti hanno domanqato la parola ... Sono - molU! Ma parlano così lieve... l;a pproJa di morti!· ... Ed ei::co. Passa un brivido lungo nel si– lenzio, le fosse hanno lut!e un leggero sussulto; sotto le croste -di poca terra,, laggiù, nelle bu– che fredde, enormi ammassi di_cadavel'i com~ pressi sono tutti uri sussulto. La, noUe è uddor– mentata il'ltorno, _le città del mondo so11,ode– serte, un'a fanciulla· a\l'angolo d'una via s'offre· per un denaro, un ladro s'infanga nell'oscurità, uno. stro,zzino nascon'de .il suo tesor-o, un gau– dente si 'affonda nell'alcova hcn èhius.a con la tiepida amai1le. E s'ode un sing~iozzo chissù dove, lungo, lungo ... Chi è? E' la _notte dei morti delle Yicende <lel mondo,. E' 1-aniOtle dei morti, ora, i<le11ticaa quella di dieci anili fa, come prima e çome dop'o la guerra, come sem– pre. E i rnorLi se ne lagnano, nel loro lìngùàg– gio che sa, e che non è pììi forte ,d'un sof~ fìo-. Sono ·1 morti nçisy·ì: po~eJa c~rn~. cari1e Plebea. . -- ·1. · •. .. -➔ . .-,>;~ ·Àlfre èose.·dice- questo· grupi;-c;<li defunti;. _ma poichè ·altri soppragsiungono, le. loro·· voci restano soffocale· dal clamore cli co– desti; che paiono esasperati: « Cose ,orribili;. noi ,vediamo·. Percbç ci si condanna a venire sulla terra, ora che più nulla è mist~ro? iVfo1ìim'n10 dunque il).vano? Che strana libértà otteneste col nostro sangue! Che cos'è dunque mutato per la nostra m'ortc?• A che la guerra? ... _ La .fame,, la morte, jl delitto sono odra uùa marea più fosca e profonda da quel çhc ricordiamo, ùoi, è1uag-giù,nelle· n.ostrc fosse. Ma: no, no, qualche cosa è mutato: le fanciulle sono più liber~, i .costumi più COl'fotti,_ilcinismo più diffuso; cd ecco, ::;ì, noi mòrirnn.10 invano, solo colo1'0 dfc noù hanno sparalo una fucilata (e però' fµbbricavano i fuc.ili)'oggi gavazzi1110 •• sulla tragedia ... Hanno atnmassato la carne 11ei cimiteri.e l'oro nelle casse, costoro. Ecco il solo risultato 'del S{lcrificionostro! ». : • . • Altri trapassaii domanda rio di pa1rla1:e. :Sono· tom~e più ;mliche, quelle che. si scoprono nella !D'scurità notturna : i tes'chi l;icordano volti di schiavi, vissuti in lontananze millenarie : « Nessuno pianga sulìa nostra sorte! No:ima- .l.edimmo la vita, noi ahhri vidiamo di èssere in -----,-----, ----, ---------;,- v~ta.per un'ora. Ed ora. che J.e no"tre. tibie so110· • Fl[Jli 7ùi tl·IUI, • 'sp(I,da. lo ho 1HUt fede. Io lo uèc-i!derò. ., '-' Pensate, cZ·unquc, a t·idto il ch,ia-sso che s'è fatto per qtu3i q-1iattro ·11w-r-111ooéh·i ·affondati· col ~u-sit:U11:a! 'J!J pei l;rll11i'°bini,pei ,,;ecohi russi, pegl-i innocenti d·i q·1ielt'imw– oente popolo, 11e~·suno 5!:•V-rà fl·wnqzw vi~oe1·c'per proteatare? <vreroa HuGo'. ùs Misérables). • gelate, ricordiamo. Noi cedemmo co,n Spartac?; .liotec~ginobrneo •

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