Compagni! - anno I - n. 18 - 16 ottobre 1919

-======:;:============ç=O=MPAGY1=·='===========.====~=6;;.- f (l) l'u1·troppo ,il pa(:ifi.sta c-l.'isth.1n.o lodato da Tcrtullia- 110 è già un rkord,:, di leggenda. Oggi la chie&.1. p1~ttce .i P,1di·e Semeria alabardieri di C,H1orna, e le Eecelle11ze. :i\lcdtt che nmministrano .le finanzf' di g11c•1-ra. Xon a.bbi.'t– mo Yi:'io in prima pagina del!' rtalia, giornale cattolico, uùtt vi1,:netia apnlogctic-a dei 305': ('.!j Er,rno tempi barlx1rL.. ~:.;).T c,u·a ,li1,e-,·idi ':,l.01:,t.,.'. ., ~ /- !. 0 ;_ t, ►· ► (. \ l -.._, • (4) 11 buon cs0mpio di Cristo è st;1to ripetuto _dunmte fa gucr-r,t da tutt.i i cardinali dei paesi i.u gucrr.n, con. t;intc pastor.ali alla rn,1,ggior glori::i, del Sa1uo ~\facello! Leggere, p.er credere, i, rnanifrsti dd CùI'dinale ::IJerc-ier ai belgi, e q11cJJi del c,11:dinale Hartmann ai tedeschL Non souo che ineitarneùt.i e benedizioni .11la guerra; come queJla di quel vcsco,·o Korosck. jugoslavo, che n1 om prc– ùicando la gucrm santa contro gli italiani .... ;\.114,.<stessamaniera che il 1wstro cardinale :\laffi pre– dic:ay.:1 'i-6. guerra sama contro gli austriaci! Quando d'Annunzio era soltanto un letterato, J'accu~,a \liù :frequente che gli si facern era di plaa giare ---- cioè rubare -- il pensiero altrui.. D •Annunzio guerriero non può essere nè diverso nè migliore _di d'Annunzio _poeta.. E non fa che ripe– tere, da sciinia astuta, i gesti degli altri. •• Ha plagiato Garibaldì, c.otràffacendo la spedi– zione dei mille in uno stile da operetta! Ha plagiato ì\lasaniello, lusingando in piazza te più torbide !)assiorii di parte col turpiloquio elevato all'oratoria! • • Ha plagiato persino il kaiser, tirando giù - dalle nurnle \'esistenza del vecchio Dio! Tutta la lu~tra 'della sua arte e tutta la com– media della sua vita· non sono, non possono ·essere e non saranno mai che la miseria d'un p\agio. Tale, e. non diverso, il destino di Gabriele, « alias », Gae– tane R11· .,. "~!.a, bibliotecag1 .001anco IN R,USSIA Lafavnla delle donnB in comunt F'ra 1ù Ìante infamie e sciocchcz..z.e propalate su I conto della libera Russia c'è stata la famosa storiella delle " donne in comune n. L'hanno smentita, è vero; ed hanno anche ctirnostrato la menzogna. Ma la, mala fede av,-croari.a ha troppo lrnon gioco da cede in– Ycnzioni, e tutt'ora i parì'oci di campagna seguita.no a titriUarc che Lenin. ambasciatore dc1 diavolo, vuol fare d'ogni casa un ~asino. 00111.0 se non fosso stato proprio Jl-ll prete, il "loro" Rasputin, a far propa– ganda in ll.ussi.a, con 1'0pcn1 ... e con l'esempio, per wettcrc lo <lonu0 in comunc·Ua 1 ' Poichè lo calunnie dei sagrestani seguitano a es– scrn ripetute .anche dalla. stampa cpsideita seria - o il Corriere della sera, non dimo'stra, in ciò, d'aver meno serietà d'uno scagnozzo - documentiamo. • • A chiare, chiarisshne lettere attesta una Relazione del Dipa,rti111;;11to <li Stato americano: "La 1.:ocedella na.:ionali.,.:a,:.iune elci/a donnct è jalw n, (D.ichiara-· zioric. uffk·iale del Di.parti1bcnto <li Stato degli Stati Uniti; del 28 fobbraio J 919, basata sullo relazioni del personale della -croce, B.ossa e <li altre persone p.ro – nmicnti da Mo&ca; Standaid JJait 1'rnde Scrvice, VoL 7, l\farzo lffl9, pagi1;a 318). . . Il giJYerno del Soviet russo, a sua volta, dice: "La calui1nia contro ì-a Russia del Soviet, cl:io ba avuto la più larga çircolazionc - la. infondati,• sima rncnzogna che lo cl-onnesono state nazionalizzati! - è la, più ridicola e la più assu r<là di tutte 1~ menzogne ,;, (}IarcQnigramma ufti.cialc <la Mosca al, Jfanche,;ler Uuardicm; 5 maggio 1919). Il sign<rr Jeromc Davis, il quale. ba ?peso due annt o mezzo in .Russia come segretario ùcl Goillitato. In– ter.nazionale clelkL Youi~g l\lcn's Chi'istian Associa– tion, testimonia: " Io sono assolutamente ,certo che .capi del 'go– Yerno ccntra,lc <lcl Soviet come Lenin e Ciccrin, si sarebbero assolutamc11te. opposti ad una, çosa così in– fame come la naz.ioi-ìàlizzazione dcHa donna. lo sono sicuro che ciascun ny,n}])l:Q ,della Croel, Hos•a, e ciay scun missionario della Y. :11. C. A., che. hanno eono– sciùto q;wsii due leciders. sono d'aécorJo con mc in questi, dit::hiara:zionc. In 'tutto il tempo ehc° io stetti in Russia, non inconfrai.· mai alcuno che, quando io gli parlavo di questa, faccenda., non solo non fosse violcntemrnt<Y (·ontrario ad una simiL:: dottrina, ma non. pcn'sas"-c anch~ ch'cnt molto rù1i.r-c1o il sc1!).plice tcntatiYo di discutcn1c ». (/ na'e1,end(nt,. 15 1iiar~o J9H)). Caterina Breshko~·sk:v. interrogata dalla ri.ua bio– p:rafa.. (!a signorina .'\!ice Stonè J:,lacl,iwclD• se la diceria fosse aitcndibi k, 1wga n1 :fonilabwntc ccchE le donne fvs,cro stai e na;:ional iuate o r~~e proprietà, comune .. o che il go, ·cr.no facì,ssr alcuna pressione su loro in quc6tioni sessuali». E a.gg; iungcva: « Le cl.onne hanno ora in Hussia più libertà <li quella che· esso ebbero mai prima ». Finalmente H. V. Kccling. un inglese .che lasciò l,1 Russi,1, lo scorso gennaio dopo cinq ne ··-;uiì1i <li re– sidenza, rnnfidn. a un giornalista francese: " Si soùo starnpate molrc stupidaggini e molte menzogne in– torno al bolsccYisnio cd al goH•t·no dei SoYiet. Per cs•]lllpio. la, storiella ac,Sèll'Ùa ddla, nazionalizzazione della. do:1na. Jo mtti sci.mi od intesi nulla, di eia in Russia, cpp111·e t! cusa, clic si. suppone sia. av,·-ennta molto tempo prima ch'io ne partissi. E' certo 1111a. fandonia. Le. dcinne in Rnssia banno di ritti politi(;i eguali ag'li uomini ·sottò tnttì i rnpportì,.·C' gli altri paesi hanno· asc;ai1da i1,,parare Lblìa 11us 0 ia per ciò

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