Compagni! - anno I - n. 14 - 16 agosto 1919

t \ ( 8 UOMFAGNJ I possa dire è che, ,per la legge dei confronti, rendono quasi si'mpatico Pierre Renaudel... • A quando; ,anche in Italia, la so1enne inaugura– zione del P:. S. N. della « Violetta "~ I tre ncccs– ~ari non ·mancano: l'on. •De Merdis, il cav. Vcrcel– loni, <letto Baccellone, e quello che non si nomina. Con una mP-zzadozzina di Sabatini e 13e-tLinotti, l'as– sortimento <lei resti sarebbe svariato. e completo. Jl) Press'a poco., la traduzione sarebbe: Pc/ ri.poso de! po1Jet·osolda,to, J,(T.Q_qtù, laggiù nella .foresta oscw•a., O'rl 1ma casetta ombrosa di verdura: lJ- q11olrifugio Tou,·lourou:v è ohiamatu. La •tlomc.,ti-0a à ml visino J>i Ja.r_f(Tlla: ~'irrequieto Ocoliio frizza oome il vino, I·J Madnlo·11, è il suo nome lieto Àiadc/on! Madeion! Madelon! (2) .\llullc :i unn f~1111wu storiella, me,s~.a. itl giro 1]:iJ. l'lnn;rn1im1hil<' ()iufb tll'i Mclallsti ltnliuni: (ì-, sl.ui. p1•r proynrc l'eroismo <lella ,su:1 miseria, aveva fat ·., , , ;;1pcre .<1 tu! ta J'lt:1 li a <l'n,·er don1to cllledcrc cinque 1•,:rnehi iu [•restit.o Òa P,10]0 Vn ]era. Cont.emporanéamentB. • ;?X',l'i), nc– o tlnY~l ;1. Gùnena le gro-;,se :bilnconote del tr~'<limcnto. l'rourio il caso {lello Zén1i!S, ·c~l- brillantet11Piue ricor– dato dal 110:;tro<CYicel>>. CimeH (lellaRepubblica ungherese Qucsl i 0/1~ vedete so1io cilo11ni trn i fra.ncoboUi emessi aalla. B<pu/J/Jlica' 1111r1hercsc, tJrima 'Oli'essa, venisse stro:s– zata dai '11w11igoldidi Vc1'SO!f/.iain nonie dçl diritto, della /.i./Jerlri r cl ella, ciriUrì. 1)1 i11 .'crcss7Yntè, 11011 o'i< sollcrnto la cwriosifèt. filatelica. Nei cinque fra11eob0Jli, 1.,-crli'cle riproflotte, suceessiva– mente, le effigi. di jJfo1:,·, Engels, Petofi (il famoso autorn dei Canti Ungheresi), Do:z·sa e llla.rtinovios. Da. mti vo– ti-etc comprendere fucilmc11te ohe razza, di cc set.ta1'i » e di «sanguinari>) fossn:o ·i ùolseevfohi clannùiani, i q1utli - mentre i. predoni rumeni e !Ili sclteraiii dell'Intesa li 1l1inaceiai.-a7w ncnc dtc e negli ave1'i - 11icditai.,a1w 'ai tro111andare alla vostcrilù delle immagini di soeiologhi, cli astr,1·1wmi e cli vocti ... Ohe barbari, quel ùùlscevicq}! Do]1o tutto, oli. anarchici hanno ra!fione: i vover,t non hanno vatria. (GlORGIO CLEMENCEAU), liotecaginobianco ;;e i CONVERTITI Alcuni versi di E. Cardilè .. Ilo con?sciuto Enrico Cardi-le, anni fa, ùi 1ml~ di quelle lnrrerie ?'•umorose che servono a fa.r 1a clt'en– tela, per lo più, alle cocottes e ai futitri,~ti. Ccirdile, appunto, ·era w,y, poeta fittilrista, La .ma apparenzo, proba, e _bonacci~na mi aveva però /atto s0spetta.rc, fin d'allora, che non si sarebbe trovato a .mo comodo: tl'.1· gz?nw ~ l'altro, in qttel branco di de;,,,,ent-i. 8' J 1nslo ,infutli., d1trante la guerra,, i fnt1wisti vo' mita.rc • conlro di ·noi _-le più folli e scùnwnite in,solenze del 1 oro re71ertorio; mentre qnesto ,giovinotto, clte a fw· la guerra, era. andato sul serio, si convert'Ì',Ja a in~ « 1.1mlw1ilarù1no " clte· le ime poesie d1: trinccci, òra, 1 1 ubblicc!-te ~n. 1-1:viste e giornali, molto sùnpatica– mente rz,~vecchiano, E eeone ,una, per eseinzn'o: Yegl ia tiro_Jesi;; R' stata scrit_to alf ad,j_o,~cio, fra z;1 !Jntncr,t!'-,' ecl e gui yn gran merito. 1~ poi e bella: altro mento non comune. Finalmente, è d·i iino spfrito cost socù1,– z,ista, che ·(col permesso di P. 7.'. ilfarùwtf,i, G1;ru~ Si!i1,11sso clel futurismo inter1ìazionale) ce 11e niltc– griamo. Udite: Ovunque una facella ora si avviva ivi è un dolce penare in. ,desianza: - E a Voi, fratelli dell'.opposta riva, non l ucerà quest'ora di speranza 1 E per 'domani torneremo in ,Ombra, cuor contro cuore, aa-ti,glio contro artiglio, tetri, ansimanti, nella notte ingombra: e questo •bianco diverrà veni1iglio e questa pace idivefrà tormenio • e quasto sogno ,diverrà terrore, la, piena immane irromperà ,sul vento soffocherà l'ardenza dell'.amore. Oh, maledetti ! E buona em la vita. L'anfore per là sete erano piene, e risplendeva sulla via fiorita riso <li sol~ ·all'anime serene. Ma le bocche più miti e più vicine morsero, a un tratto, e l'Odio ci fu bieco signore, ,e sulle strade irte di spine traemmo il p,asso vaneggiante e cieco... O notte, o pace, o plenilunio! In: vano invoco la speranza della Vita: / coràzza l'odio il desiderio insano e la Miseria domina infinita! ., . Io vedrò nel tuo chiaro, alba stellare, •come in un grande calice innalzato •le mani ;pure, il sangue gorgogliare, e dentro, nel groviglio insanguinato, costretti_' nel medesimo dolore, . un cuor di vinto e un cuor di vincitore! E. 0ARDILE. ---=====-•=-====- Si, ··una società, che ammette la miseria; sì, •una, so– cietà, elle a.1111nette /.a guerra , mi vare ima società, u.na ninanitù infcrio1•e. Bd è verso l'umanità superiore ch'io teneio: società, scn.-::are, 11 manitù senza }rontiern. V. Huao.- \

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