Compagni! - anno I - n. 2 - 1 febbraio 1919

.. 6 COMPAGi\°17 vede cominciaYa ad acceni1aro ai concetti fondamen– tali del Socialismo, ma non riL1sciva 111d! allargarli a tutte quante lo loro conseguenzP, o ad arrivare così alla lotta di classe od alla trasformazione completa della. Società. . Ma fino a tanto ché Owen .si era contentalo di presentaro le suo icleo sotto il punto di vista fìla.n-. tropico raccolso ricchezz-0, onori, approvazioni e fu l'uomo pii1 popolaro dell'Europa; quando si foce l'apostolo ·<l'elComunismo, sia pure in forma ridotta, le cose cambia.rono notevolmente:· fu messo al han.do dalla ,società ufficiale, la sta1upa cominciò a boicot– tarlo, le sue intrapreso cominciarono a· fallir0c o il .suo sogno crollò completamente. _ E come questi molti a.Itri ,proposero maniero press'a poco simili· di migliorare la Società, con rimedi •che non aveva,no altrò fondamento se non la ]oro buona fede e il loro ottimismo nella bontà e nell'affratellamento <li tutti gli ·uomini, e non an,da– va110 in a.lcun modo oltre le condirio'ni ,p,r~senti delle cos3. *** Ma venne Carlo Marx e lesse nel surcedersi dogli avvenimenti della storia la rigida legge del collega, mento dei fatti cho si ·s--tolgono in una <lata epoca· alle condizioni economiche della, mekfosima epoca. E ne1 movimento cl/clla (Produzione o 9-egH scam.bii penetrò tutto il meccanismo della, forma.zione del Capitale e stll!diò la funzione c~c q~esto, C~pital~ compi e trovò che è nna funzione mcsorabilc di sfruttamento, per apporsi alla qua-le è inutile fa.re as segnamento su fi.lantroiJia di milionari o su b ontà e sentimen.ti tdi fratellanza -degli u-omini, -poichè se ci ò fosse in un quid 'siasi modo possibile, .impliche– rebbe la -disfruzio.oe del Ca.,pitale stesso. E trnvò ~be questa forma <l i sfruttamento del- Ca.pita-le ac· •cenfoatasi dall'epoca 1della Rivoluzione fra.nceé'e, poi– chè la borghesia che era riuscita a pren<lere il so– pravvenkl sull'aristocrazia o sul clero, aveva accen– trato nellè sue ma,ni ogni forma di produzione e d'i traffico, si sarebbe andata. sempre più accentuando ed intensificando in seguito .alJe condizioni c1:cate tdaìle invenzioni· deHc macchine, -dallo svilui-: ·f-'ars i della concorrenza., della -necessità di produrre .. ]V.an+ .o pm fosse possibi'.c. E eh·: que'iito movimento sc m11: ·c più vertiginoso, mentre avrebbe accentrato f.empr.e più il Capita,Je, facendo, sparire Ja- piccola indu tria) lfll•niccola proprietà, avrebbe coi;idotto le ma-sse ad orientara.i, a forma1·.si in una classe di sfruttati, che sarebbe andata !diventando sempro pii1 numerosa, opponend:) il numero dei suoi componenti alla po– fonza sempre crescente della classe industriale; e previde l'urto inevitabile fra queste due cla-s-si. urto esplirnnicsi iy mm, Ìotta. lunga, tcrribi-1,c, fatta <lii alternative vicende, fatalmente destinata, a finire con la sconfitta della borgl)esia, d'ella classe ,capitalistica-. Pose quindi il fontìamento -della lotta di classe, lotta destinala a terminare definitivamente con la sparizione -di queste classi, con l'an;nullamento del Capitale, con l'attuazione del regime comunistico. E tutto ciò consacrò, insieme con Engels, nel idocumento storico, che segna la data- ufficiale della cos i uzione idcl Partito Socialista, nel Manifesto dei Comunisti. Marx dunque non ha inventato,' non ha creato il Partit.o Sociali ta. Le sue idealità, le uc aspira– zioni esistevano nell'anima dei sofforcnti, degli sfrut– tati, dè gli 0~1'pr si, ma le masse di costoro non riu– sciva.no acl avero coscicn,z:a dei Joro diritti, non riu– scivano a renàersi conto di ciò che avrebbero potuto bibliòtecaginobianco attenere, non ri11-scivano ad intuire che avrebbero dovuto lottare e che avrebbero finito col vinoore. Il grande merito· di Marx ò dunque innanzi tutto quello cli avere intuito che a.lla,Borghesia che si era già formata, e che ;dovunque era divenuta. la classe .dominante le si sarebbe opposto il Proletariato orga– nizza,to. E.gli sentì cho gli avv enim enti, avrebbero inevitabilmente condotto a, qu ~s.ta. organizzazione; ma volle che i lavoratori aves sero coscitmza, della loro situazione e rendessero più ra,pi<lo il d·ecorso degli avvenimenti e la fine delle loro sofferenze e l'avvento del reg.rme cli uguaglianza per tutti .• E costituì la Lega dlei Comunisti· e forinulò, insieme ad Engcls, il Manifesto, iii quale mentre ne i<liochia– rava l'esistenza incitava gii operai 'Cli tutto il inondo ad unirsi, perichè più rapidamente potesse compiersi la soddisfazione della loro rivendicaz.iono. Il Socialismo così idal campo dell'utopismo pas– sava aJ -campo della rea,ltà, poichè col · Manifesto dei Comunisti i lavoratori no.n sperano più nel s·en– timhto di solidarietà e di fratellania degli uomini, o nel!a filantr01pia dei milionari, m·a contano sol– t.aJ?,tosulle I)r01priç forze; pòichè non si tratta più di mig.Jiorare la ipropria situazione, almèno per il m~ento, ma trasformarla coilllpletamente, trasfor-. mando completamente il regime sociale, eliminando ])-Or semprJ} le c"ause idello sfruttamento e dei pri- vilegi. • Ma sarà interessante vcd·ere come. Marx el Engels furono con:dotti a :rediger.o il M.anif.esto dei Comuni– sti, ed esaminare il contenuto di questo importantis– simo •,documento. Ciò che far~_mo nei' prossimi nu· meri. Il -propagandista: 1 a D~litirn in rnn!onal~ ~~I MHX!Im CarloMarxe la Francia Parigi, gennaio. Il «,pangermanismo)) di Carlo :'lfarx fu una. delle più burresche i1n-e.nzloniche potessè e1'<:0gitarel'accesa fau– tusi.a deg,li scrittori di guerra. Verarneute, mm se ille ve– deva facilmente l'utiJitil dill J)U'lltodi ,•ista specrole della guerra, <Liqv.ell~1 che si combatte eon le a<rmi. con gli obici e ccm il nw.Lerialc umauo. Quando anche, e-onam– pia conia di documenti, si fosse potuto c:HrnO'Strare il l}re– teso pangermm1ismo di Carlo :'lfarx, è endeute che J-a. scoperta non m-rebbe influito in alcun modo sulle ope– raz-ioni d i guerr a .. ì\Ja •l'allegra fandonia poteYa gi°'-aire come gas 11s.fi ,,."5iantella guerra « à còté », nelle opem– moni cou tro c1u ~lnemieo inte'rno che in tutti i paesi bel– J,4:'er:nirt:i è 1:.t.1to c<l è -il Soeialismo. E come in Germ-anh\ contro Liebknecl1t, Leclcbour. Ho:ffwaun e tutti trii altri sodarist.i Yeri e non della \·cntura, si lnncian1 Ì-accusa. cli « ~tniruenti iatesisti ,,, nei Jiflesi dell'Intesa si cerctH·a <li srnl-orizziire l'uz.b11cdegli nter,nazio•u:alisticon 'la Je.g. geucla che Carlo lllnn.:, fo11d11toreglorioso dell'Inte-rm1- zionalc, ~,ia ,st,1to un j1angerlllauista, manon-ante l'In– tèrn:.1zionale ai fini delln ima politica germauica. ,Anche i .pro fani cli d<1t ti•i1.1.a, di nione, cli metodi mar– xisti poter!lno focilmcn.te eatalogare- il 1xmgerm,:utismo di Carlo :\fa rx i.:isiellle con la terrificante istoria dei po. yc1i bambini belgi mutiù:tti o - uell'altro calllpo - e-on la cle-..."C'rizbne d .i feriti tedeschi trucidati dalle 'J)OJ:)Ola– ,doni dei paesi inrnsi. Strano, inverosimile tipo di pan– gerrnmuist.a quel C-1.rl }1arx, che. è bandito dal1a patria, elle è prh·a,to 1 X'l'flino della cittadinanza tedesca 1ierchè reo cli aYere p1·011ugnatonel 1 48, durante la rivoluzione tecle;cn, il prog!'!Ic.imn: « l:na repubblica tedesca mi.i ed indi\'i•!libilf, l-a guc1wa contro la Russia ·per la rico~titn– i-ione à·ella l'olouia ,,. che per oltre t reut·auni è costretto a Yivcrc in esilio, di una vita di f'.-'lcrifici •e di miseria, che dalì'azione riYOltmiouaria clcl prolet.mriato a.ttenden1. r abbal:tjmento d-i ogni dominio politico ed economico

RkJQdWJsaXNoZXIy