Compagni! - anno I - n. 2 - 1 febbraio 1919

C:Uilll'.AG,H ! 3 tendeva al varco ma non :n-e,·a per anco inghiottito. Quindi, nclla pa,:iitepositiva <lell'opera del Proudhon,. in• C<'rtezze e ooutruddizioni; e unu singolare mescolanza di reazione e di rh-ol'uzione secondo che cerca cJ:isah-,ue la piccola oorgh si.a indu;;,t1iale con ::rtiliC'iose comlbiua• ziolli di eredito o che presente l'avvento della classe ori€· rai:a, forza rlnilu2iion:uia. BgJ.i avrebbe voluto sospen– dere gli :.nvenimenti, aggiorn,Ri•e la crisi rivoluzionaria del 1848, per da-r tempo :1Il'evo'1uzione economie,a <li di· :segnare più chiaramente hl sua Hnea e <li meglio indiriz· zare gll! spirLtL l\1a, anche qui, donde vengono queste esitazioni e questi scrupoli o magari questi tentativi eon– traddlittori, se illOn da-l eo,ntatto dello schietto pensiero sociaiLsta con la realtà complessa e tuttavia Iucerta? :El la vita del seoolo che sen7,a•tregua rifà l'eco a sè stessa. FA ecco che dopo il 18~8 la graude forza deci,;,,iv,a e sostanz.Lnle si manifesta e si organizza. Elcoo che il cre– scere delJa grande industr'in suscita un proletari~to ope– :raio, sempre più numeroso, -più coerente e più cosciente. Color o che c ol M1arx .satutarono l'av,en to di questa po– tenza decis.ii 'a e compresero che gra:r.ie a quoot,1.H mondo si sa rebbe t rasformn to poteron o esag e.rnrsi la rapidità <lel mov:Lmento economico. Poterono, meno prudenti del Proudhon. meno accorti <1l lui circa le forze di resisten:z.a e i mezzi di trnsfo.rmmr.ione della piccola ind:ustri111, selll– piifìcare il prob'lemn lino all'eccesso e ingrandire aa po– t.ernm di assorbimento del ca,pit,1le oouccnt.rnto. Anche con tutte l~ riserve e restrizioni che conseguono òuno stuello della. realtà sempre complessa e vari!(l, •ri• Jllilne vero che la classe pur,}mente_ proletu ria ingro.,sn di nume.x'O,elle rn·ppreseuta una frazione ognora crcsc-ente <leUe società umane, che è aggruppata in centri di pro– duzione sem1,1re -più vasti; rimane ,·ero elle ella è dif'J)0· stiss.wa n concepiTe, per Yitt della produzione in grande. 1'a propr ieti1 in grande, il cti'i limite è la proprietà :;,-ociale: Così, il soci.nHsmo, che col Babeuf fu come il brivido più ardente tlelb Ri.-o}uz,ione <l('irnocratlcn, che co-1Fou– r1er e' H S:dIJJt.Slmon fu il magni.fico ingrandimento clèlle promesse dl ricchez7,a e di poU>nza prod!igate a,l mondo du'll'au<lt1cin oopitalli.stim, che eol Proudhon fu il più acuto inn-ertimento dato alle socie!:.:'Idi.-orate dall'o1igar . chia J)OJ\g'hese, ora è, col e nel .proleta.ira lo, la più for,te delle potenze •SOl~li. quella che h1grandisce seJ1w so.sta e ehe 11lla fin.e sposterh n suo profitto, o;:;sin a profitto dell'tunaulfa oncl.'è ora l'espressione p:ù alta, l'equilibrio 'del. lllon<lo so<'inle. No, )I socialismo non è mrn concez1one arbitrari,1 e utopLstlèa; esso si muove e si svolge nella pienu realtà: è unn gra-ucle forza cli vita. mescolata a tutta .}a Yita e cal)'ilce quan primn cli prenckrne la direzione. All'ap• plicaz.ione incompleta clen,1 gltrnt.izia e del diritto umano i)er ,prute d~ll,a Rlvoluiione demo.crntica e borghc;,e. Jin opposto •l:a piena e deci1-irn interpretazione del Diritti del!'.uomo .. All'organamento della· ricc'l1ez7.a tentnto (lal ca,pi,talismo. In modo incompl!'to, angu.flt-0 e caotico, hn opposto una magnifica concezione di ricchezw armonica .per cui 'l'opera di ciascu no ~i nccresc-e dell'opera so1icL'lle <li tutti.~ AH.a dure:r.za clell'orgoglio e dell'egoùsmo bOl'· ghe,:e Jmm.iser ito ·negli sfn1tt,1mcnt.i della rendita e del monopolio. ha opposto l'nmarezzs1 rivol11zio·n.1J'ia, l'iro11i'a provocante e yendicatrke, l'an:1lJsi mortale che dissolve •1a menzogna. E :infine, al primato sociale del,capitalc op– pone l'organizzaz.!on(> cli'• e!(ls<se. ogni giorno più forte, clel proletariato S(>r nprc in au mento. . Per qual modo i\ gover.no delle classi potrebbe flU>Si– .!ltere mc11tre la c1n -sse oppres f:a e j,frnttat(l cresce oimi <>iorno dii m1mero, di coesione e di t'oscicnza. e mentre ;I forma il pro1)0sito. ogn,i giorno più preciso, òi farla finita con ln ·proprieti1 dj classe? *** Ora nel tempo .stesso che mnuent.'11110 le for7,e rea•li e sost.'ln~iali de·j socialismo, si precisano m1ch,e i rnez7,i tec– nici <ll attuazione soci<1list11. L!a nazione si cost.itulsee 0 ,.n ora .più nel!Ja sua 11niti1 <' sovranità ecl è costretta vi-a Y.ia :ad arsstrnH~reufliai economici, ,preludendo a•N'ingrosw alla prop1Letà soc:iale. Oiò uv,·errà nei {1:randi comtmi u.rbalillÌ e iindustriuli, do.-e, con le questioni d'igiene, cli nlloggi-0, cli •J11lumi•n,;i,z;!one, di istir_~zione, ~li ,'lld:rnentazione, la democrazia- entrern sempre !)IU nel nvo del prnblema della proprietà: e netl':ammin1Lstrazione dei possedimenti coll.ettiv,i; e 11Je1le rooperative cli ogni ·ordine, cooperative di consumo e cooperarti'Ve d'i produzione, le quali ,si mol- bi· liotecaginobianco tipl:ic.'.!no: e nelle organizzazioni sinùaca.li e prof es ·i onuli, elle !c'i estendono, si fanno agili, e ,,;:idh'e rsificauo in s.in– tlacati, fe<krazioni di sinù..'lcat'l, c.amere di lavoro, fede– razion.i. dli mesticre, federa7,ioni d'industria. Co;.:ì, è certo tin <l'ora che il prh'ilegio c.1pitalista non sarà sostituito tlal!Ja J)C"-'.lllte monoto nitt d 'una burocrazia cc1it'.ra'le. Ma h1 nazione, ,rivestit.t d.el <Ur:itto sociale e SOY1'<11IJÒ ò•i proprietà, avrà organis mi innumerevoli, Co– muni, cooper,1tivt·, sindacati, che daranno alLn J>roprietà sociJale il !Il-01·.imento pÌù :a,ge.-olee pùù libero. che hl. met– teranno in <1rmo11La e= la mobiliti\ e la varietà infinits. delle forre d.ndividuali. C'è dunque una prs,parazione tec– nica del social1,smo, come c'è 11nn prepa,razione inrellet– tura·le e scml,ale. Sono fnneiulll ooloro i qU1ali, inebbrtarn'– closi deH'opera giit compium credono b:aste.rebbe adesso un decreto, 'll.ll J,'iat lwv prolellario per fai• sorge1·e di ac– chito iSJ. mondo sociùlii.st: a. :\la insensati -sono quelhl c he non iscorgono fa irresistib ile for7,a d,;e,oluz.ione la qu. .1.le condanna il primato della borghesi-a e 11 governo del l,p ch1ssi , Sarà -l'onta intel'lettuale del partito radicale ayer 1-i– sposto all'immenso problema che 'h1tti ci affat:Jc-a rolo con un'eqU1h·ocn formula elettorale: cc Consen·a7,ioue deUa propri.età individuale ii. La formula senza dubbio potrà senire per qualche tempo ad <:'Ccitare contro il soc:k1lismo le i.grui,rnnze, •1e pnnre e gli egoismi. :\la quell,t formula ucciderà i,l p.nrt•ico ch'è ridotto ad usarne. O q\1el'la non signlfica nient<-, o esprime il: oom;erY:a– torume •sociale più angusto. ·:Nou potJ·i1 reggere a lungo nè da•va,n1li~a scleJ1za nè davanti la dcmocrazifi. , JEAN JAURtS. ,Cli argo1nenti degli avversari Lo ~frntla111e1110è antico, si può dire, qiwntu il mondo. E se jussc poss-ibile ooinpiere l'interessantis.gima ricerca <li •i·edcrc (J11ali sono stati i,n pa-~sato gli aryomcnti act– clull-i cl-agli sfrutlatori ver giustificare i/. loro modo cli . procedc·rc a11/i.occhi degli sfruttati e vcr indurli a. ra_sse– gnarsi, a subi·re senza p,·otestare e senza nbellars1, s, tro!'erébbe· c•ile uira e voita 110110 sta ti sempre gli 8tesBf, c,òsì come è stal<t scmv1·c l<t stes.ça l'opera da essi. 00111- ~11~. • .• Yelle sc11olc, anco-ra i 1ìrn.est1•i·i quali sono 119i ed os– seqtl'ienti aU'ordine costituito delle cose, e o,(lditano agli alunni i.I socialista, come in<liviàuo 7>ri1;0 cU ogni 1;0- lonU di lavorare e perciò sempre portato ci fomentare disordini e a. turb<irc il buon andamento ciel, wvoro per- /tè così 11i11stifìca,;i vrovrio ainore all'ozio, spiegano con rande cÒmviacim.ento,.con grande lusso di vartieolari e di commenti, con corredo <I-i im1•1merevol-i esempi elle le– gano e. rn;;portam, l'evoca antica a quella attuale per mostrare come i tris/ i, ·i turbolenti, ~ neglliltosi siano scmvre vis.quti, l'eviso dio e/ella ritirata del/a. plebe 1·0- mana sul .illontc A.vc, ntino, con il conseguente apologo cli Mene11i,0 Agrii,va. Racconta. d1111que la Storia Romana,, come 1in bel giorno la vlebe rom ana fo sse di-i;enuta stanca de-i vatrizi-i. I patrizi i era.no gU aristocratici, i capitalisti del tempo. Essi prom.e tlc1;a11 0 sempre a questa vovcra ·Plebe - ii vroletariato cli quei temvi - che avrebbero. pensato a 'migliorare le sue con<lizi.011i; che a.vrebb<'ro dimso /,., terre in modo che essa ai;rebbe potuto ,·;sentirne u.n notevole ben ssere; che non a1:rcbbero iinvosto vrelevamenti molto c1u1•isui rnccoll i e così -i; ia. ]fa. le promesse non si. t.rn. <111cc1;ano mai in atto sicel1è 11 ,i bel mome·nto lii P lebe stan cn di essere tenuta a bada, si ... ribellò e si riti.rò sul !lfonte Aventino, decisa a rom– perla dejìni1i1:-< tmcnte coi 11ignori patl'izii e a. fa,r cla sè e a non coltiva,re vi1ì 1c terre e a 1.asclare clic i s-ignori se le coli ivasse1·0 da sè. Era, in fond-0, quest'atto '<Zelia.Plebe i1 primo sciopero di cui si a.ùbi.a memoria. nella Sto-ri<t. Sciopero fatto senza 11reparnzio11c, sciovero n1di111enta/.e, come solo vurj essere uno sciopero ... precursore dcg/.i sciove,•i che poi sono 1:em1H in ,segu ,i.to. J patrizi i rimaser o atterrii i. Ooltkarc 1 campi? lJ1 conw cir) a.-i;rcbbe pot.11.toes,qe-re po.~sibileF Jlf11tare d'un tratto t11.tla 111ui fr(l,(/izione di abitu.d·f.n,, nelle quali. fino a q 11el momei~to 110n 1:waper irnlla affatto e11trnta l'·idea

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