Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 3 - dicembre 1975

vedevano la Chiesa come casta meretrix, come peccatrice salvata: Tamar, Rahab, Babilonia, la sposa nera e bella del Cantico esprimevano per loro que– sto concetto. La casta meretrix ha nei Padri un senso molto diverso dal simul justus et peccator di Lutero: essa è la peccatrice che è resa santa dalla grazia in ogni momento, perché in ogni momento può restare o ritornare peccatrice. I Padri sostengono il concetto dinamico di santificazione, mentre Lutero affer– ma la contestualità e contemporaneità di « giustizia» e di «peccato». Il tema della Chiesa peccatrice è sentito dai Padri ( e, in altri testi, anche dallo stesso Agostino). Il tema della Chiesa peccatrice parte nel commento dei Padri da un testo di Paolo ( 2 Corinti, 11, 2-3): « Io provo a vostro riguardo una gelosia divina, perché vi ho sposato a uno sposo unico, come una vergine pura da presentare a Cristo. Ma temo grandemente che, sull'esempio di Eva, che il ser– pente sedusse con la sua furbizia, i vostri pensieri si corrompano e si allon– tanino dalla semplicità di Cristo ». Il testo stesso di Paolo mostra che con la seduzione del serpente egli intende la corruzione della dottrina cristiana: egli parla di predicatori di un « altro Cristo», di un « altro Spirito », di un « altro Vangelo». Nota il von Balthasar: « L'unità della Chiesa è la 'semplicità del vostro Spirito' verso lo sposo: una dottrina estranea sotto il pretesto di Cri– sto, dello Spirito, del Vangelo, è la frattura di questa semplicità sponsale, e. quindi la distruzione dello spirito ecclesiale, il correr dietro a uno spirito estra- • neo, infedeltà, adulterio, questa volta posto sotto l'immagine della prima in– fedeltà di Eva» (SpOnsa Verbi, trad. it., Brescia 1969, p. 234). L'eresia è per– ciò sentita come una pericolorosa < impudicizia spirituale» e quindi come una « prostituzione ». Il tema nuziale applicato da Paolo ai rapporti Chiesa - Cristo evoca imme– diatamente i rapporti tra Yahvè ed Israele, che sono descritti dai profeti, a partire da Osea, in chiave nuziale, esprimendo l'infedeltà di Israele come pro– stituzione. Il nuovo patto si pone come rivelazione del mistero di Dio: mentre l'antica legge conferiva un carattere cultuale ed etico alla fedeltà al Patto (il meretricio era l'adorazione di altri dei), nella Chiesa la fedeltà era fedeltà alla rivelazione del Mistero di Dio nel Cristo, e quindi assumeva immediata– mente una dimensione conoscitivo - intellettuale. Il peccato dunque della Chiesa è un rifiuto della fedeltà alla verità rive– lata: la prostituzione dunque nel nuovo patto è la separazione, di singoli e di Chiese, alla tradizione degli apostoli, che ha per oggetto il mistero di Cristo. Tale separazione, l'eresia, è la prostituzione del nuovo Israele. L'eresia appare così come il meretricio ecclesiale. In questa prospettiva, i testi dei profeti, che condannano l'adulterio etico e cultuale dell'antico popolo, vengono rivolti al– l'adulterio, noetico e spirituale, del nuovo popolo di Dio. Origene applica il tasto di Ezechiele sulla Gerusalemme infedele perché idolatra alla caduta della Chiesa nell'eresia: la molteplicità e l'arte del sedurre delle sette gnostiche del suo tempo gli offrono l'immagine. « Un postribolo ad ogni strada», ecco quel– lo che fanno gli eretici che si costruiscono delle nuove capanne con le parole della Scrittura per compiervi la fornicazione spirituale: « e la meretrice si rifà volentieri a Mosè, a Geremia, a Isaia, e raccoglie dai loro scritti il suo miele. Presso costoro, che peraltro perseverano nella Chiesa l'adulterio è segreto: esso è pubblico presso coloro che sono usciti dalla Chiesa» (In Ezechielem 8, I). Le immagini del Cantico dei Cantici servono a tracciare la distinzione tra la bibliotecaginobianco 5

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