Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 3 - dicembre 1975

n. 3, dicembre 1975 VI SALUTA LA CHIESA CHE E' IN BABILONIA (I Pietro, 5, 13) << Chi è v1c1no a me è vicino al fuoco, chi è lontano da me è lontano dal Regno>> (agraphon del Signore) Il cammino della Chiesa Solo lo Spirito di Dio e il rapporto con Lui possono ridare alla Chiesa la luce per camminare e crescere come Corpo di Cristo. La Chiesa in questo momento non può più essere sostenuta da voci inutili o contradditorie. La voce dei profeti in essa è quasi scomparsa. E S. Paolo invece parla dei profeti come cosa abituale nella Chiesa, e come cosa sempre legata allo Spi– rito. I profeti ora sono rari. Questo oscuramento della profezia non può essere interpretato che come la pena di un mancato debito all.o Spirito Santo: il mi– sterioso Ospite dell'anima è diventato molto spesso uno sconosciuto. La Chiesa non è più una 'Pentecoste perenne. La libertà cristiana è vista troppo spesso, anche da molti fedeli, come sfrenata anarchia, come rigetto del soave giogo di Cristo. Tutto ciò è dovuto anche a un falso culto allo Spirito Santo ( si veda a questo proposito l'articolo 2 della « Regola») ed anche ad un mancato osse– quio allo Spirito Santo, soprattutto come onore alla Verità, alla Verità integra insegnata dalla Chiesa, sapendo che solo l'integrità della Verità Cattolica per– mette di comprendere e di onorare le verità di tutti. Solo così ricompariranno i profeti, ed essi, carne dice la Scrittura, condur– ranno i nostri piedi sulla via della pace. Prima di ciò e nello sforzo di giungere a ciò, il linguaggio si fa più duro, essendo più alto. E questa è un po' una giustificazione dell,a difficoltà del linguaggio del «Bollettino», i cui appelli sono rivolti a questa cristianità che sta per morire, per ritrovare, al di là di tutti i linguaggi, il linguaggio dell'unità. 1 bibliotecaginobianco

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