Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 2 - aprile 1975

bibli La del testimonianza cristiano politica Il nostro tempo sperimenta che non c'è nessuna struttura umana che sia in grado di difendere la persona, di garantire all'uomo quei valori che la civiltà ritiene umani. Venuta meno la cristianità, cioè il riferimento pubblico ai valori cristiani, s'apre una terribile oscurità sull'uomo: perché solo Dio è luce suffi– ciente al bisogno dell'uomo. Nel tempo della cristianità, l'umano poteva essere un avvio per giungere al divino, ora solo il divino può garantire la nascita dell'umano: senza Dio l'umano decade e muore. F questa una visione pessimistica? Che la condizione moderna sia morti– fera per l'uomo è davanti agli occhi di tutti, è appunto la nostra esperienza, di cui s'è fatto profeta Nietzsche. Ma di fronte a questa oscurità, l'insegnamento di Cristo ci assicura il destino divino della persona e la possibilità che questo destino per lui si compia: la fede, la speranza e la carità sono per ieri, oggi e domani, e da sempre vincono il mondo, lo segnano della vittoria di Cristo. La mortalità del tempo che definiamo postcristiano è conseguenza del pri– mato assoluto della prassi. Venuto a mancare ogni riferimento al trascendente, ogni valore si equivale ed è abbandonato all'arbitrio del potere politico ed eco– nomico, è solo la giustificazione del dominio dell'uomo sull'uomo. Questo signi– fica il primato della prassi. Sempre da Nietzsche abbiamo imparato che questa è la condizione moderna, e che è una condizione totalitaria alla cui origine può collocarsi la tepidità dei falsi cristiani, che hanno voluto un Dio a loro misura. In questa condizione storica, come in passato e più chiaramente che in pas– sato, il cristiano ha per guida lo Spirito di Dio e per modello la Vergine Maria. Questo significa che la sua vita è radicalmente diversa da quella del mondo, che riconosce il primato della prassi. Una diversità di vita, che si fonda appunto sull'infusione dello Spirito Santo: la Pentecoste che si rinnova e si manifesta contro il ripetersi di Babilonia. Diversità di vita, cui consegue una radicale diversità di pensiero e di azione. Ma nel nostro tempo gli imperi della prassi sono portati dalla stessa logica del potere ad isolare e perseguitare sempre più i cristiani. E allora, posta la divinizzazione, quale pensiero e quale azione può oggi essere del cristiano? come manifestare la Pentecoste? Può il cristiano accettare che la sua testimo– nianza sia circoscritta in un ambito solo privato, spirituale, monastico? Il mo– nachesimo era possibile come modello di perfezione nei tempi cristiani. La co– struzione di una struttura civile che si riferisse al Cristo comportava una mi– sura di compromesso e di confusione con il mondo, da dare spazio a una testi– monianza pubblica di perfezione, quale il monachesimo voleva essere: non es– sere del mondo pur non essendone to 1ti. Il monachesimo non è un modello di perfezione intima ma di testimonianza storica. Ma ora la separazione che esso 28 ginobianco

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