Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 2 - aprile 1975

bibli Il Rosario, preghiera della Chiesa Il Rosario di Maria è la grande preghiera del popolo cristiano. La Messa è qualcosa di diverso e di più di una preghiera. È un'azione: offerta, sacrificio, comunione, partecipazione cioè alla Croce di Cristo, ed è quindi il centro e il ver– tice della vita della Chiesa. Ma subito dopo la Messa il punto di unione del po– polo cristiano, la sua arma di fronte al Cielo, la preghiera che sostiene e con– forta, e a cui si ricorre quasi inconsciamente nelle ore del dolore e della morte, è la preghiera a Maria, e la sua forma è il Rosario. Non per niente la pietà cristiana mette nelle mani di chi muore la croce e la corona. Di solito non ci si rende conto dell'immenso valore di questa preghiera. Ma la Madonna stessa ha provveduto a ricordarcelo, nelle sue apparizioni di quest'ultimo secolo. E proprio da questo fatto ha avuto origine la nostra me– ditazione. Ci siamo detti infatti - in certo senso a posteriori - che se la Ma– donna, sia a Lourdes che a Fatima, ha dato un'importanza primaria alla recita del Rosario, ci deve essere qualcosa di prezioso in questa semplice preghiera, comune da secoli a tutti i cristiani: un tesoro che a prima vista non si rivela, ma che mette conto di ricercare. Non si tratta di una preghiera come un'altra, se Lei le ha dato un valore così eminente. Così, sulla sua parola, abbiamo cercato di approfondire il vero significato del Rosario, di scoprirne il tesoro. E il tesoro di fatto c'è - come tante gene– razioni di fedeli sanno - e senza pretendere di averlo esaurito, ci è parso di averlo intravisto. E siccome il Rosario è probabilmente, contro ogni apparenza, la forma più importante di preghiera della nostra epoca - se è vero che questi tempi sono in modo particolare in mano alla Madonna (e come forse può ren– dersi visibile a tarda sera anche in un luogo della terra, davanti alla grotta di Lourdes) - mette conto fermarsi a meditare su quello che esso può signifi– care, ricordando le parole di Lucia di Fatima: « Credo che non ci sia nessun problema né morale né materiale, né familiare né nazionale, né internazionale, che non si possa risolvere col Rosario». * * * Consideriamo prima la forma di questa preghiera, che è ad essa essen– ziale, ed ha a nostro parere una grandissima importanza. È una forma tutta particolare, che riunisce in sé la preghiera vocale e quella mentale, in quanto la recita delle Avemarie si accompagna alla contemplazione dei Misteri. Il Ro– sario raccoglie così tutto il senso della preghiera umana come essa è sulla terra. Evidentemente in Paradiso non ci sarà bisogno di recitare le Avemarie, poiché là si contempla direttamente il lVlistero (non più come Mistero ormai, ma come evidente realtà). Se noi fossimo in Paradiso, basterebbe l'atto del contemplare. 14 ginobianco

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