Pro Pace : almanacco illustrato - 1917

iii PRO PACE tutti ci ama.va di llno stesso amol'e. Il vfoco}o di patria era tantò seniibile fra. tutti glì astanti e tanta luce emanava _da quel vecchio venerando, che certo, come me, molti ebbero gli occhi lucenti di lagrime. L'economia, dunque, oggi s_iimpone come un dovere patriottico. Si, si !, Solleviamoci sui nostri bisogni ! A che tanti vestiti 1 a che servono i gioielli 1 Adorniamoci ' 11oltantodelle insegne dell'assistenza alla guerra, purché però anch'essa non divenga ·una specie di sport, ma sia dignità d'intenti e continuità di sacrifìzì. Non trasciniamoci un bagaglio di abitudini, come la lumaca il suo guscio! ~e ben si considera molte delle spese che riteniamo necessarie non sono che piccole schiavitù imposte dall'abitudine. Lo spirito di adattamento é uno dei primi elementi della felicità. Pensiamo ai nostri soldati. Quale sacrifìzio ci parrà grave pensando a· loro 1 · Se ben si considera, la vita diveniva sempre più artifìziosa • difficile e generava in molti un male incommensurabile: lo icetticismo. Sia questa guerra· la diana del risveglio! E ci avvi-- cini di più alla natura, alla sua bellezza semplice ed infinita, cosi piena, di ammaestramenti. , Tutto è possibile, se noi lo vogliamo. E coi piccoli quotiàiani sacrifici prepariamoci a.Ila vittoria. La piccola rinunzia di ogni giorno sia l'atto sacro, che ci metta in diretta comunicazione con la Pa.tria. Noi siamo la piccola vena, mentre la Patria é la grandtl arteria pulsante, l'aorta. del cuore. Rosalia Owis Adami. Un giovane di nobilissimi sentimenti, che è stato alla guerra e vi ha compiuto il suo dovere in modo da meritarsene due medaglie al valore, che ne è ritornato anzi con un braccio di meno, è circondato da parenti ed amici, curiosi di avere notizie, di conoscere episodi della sua-vita militare; ma egli si schernisce dal: rispondere alle domande. Gli chiedono ancora quale premio gli s·arebbe più ambito alle sue fatiche, a'suoi sacrifici. Allora solo risponde, decisamente: "Dimenticare ciò che ho visto, dimtnticara ciò che ho fatto! .. Biblioteca Gino Bianco

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