L’Acropoli - anno II - n. 13 - gennaio 1946

IRRELIGIOSITÀ E ANTICLAS'SICISMO DI JOHN DEWEY , La filosofia pragmatistica s' era chiesta se la mente dell'uomo ragiona mediante sillogismi oppur no, e aveva concluso che s1 ra· giona per emotività, per temperamento, per interesse, per abbagli<;> ; insomma in t1hti i modi tranne che per la via regia della logica f aristotelica. Una forte' istanza anti-intellettualistica è comune a tutto ,il pragmatismo, e ne costituisce il carattere piu riconoscibile - il 1 quale del restò è visibilrnente consegnato al ,conio neologistico dèl suo stesso nome - ; tale istanza, se da un lato va a ricollegarsi col bergsonismo e con l'orientazione di tutto un gruppo ,di scienziati-fi– losofi di Francia, va dall'altro lato ovviamente ricollegata coll' indi- 1 vidualismo del temperamento americano ed anglo;assone in gener'ale. Lasciamo stare che, sotto, quest'angolo visuale, la filosofi~ dettata da un particolare temperamento appare in realtà null'altro c4e teoriz– zazione d'un tempe-ra:mento e non già vera filosofia; questo è stato rilevato da un pezzo. Osserviamo piuttosto come quest'ind.ividualismo,, , insjto nelr indole della filosofia pragmatistica, in.clini a dare un suo colorito, oltre che al problema gnoseologico, anche ai problemi della morale e dell' educazione : , basti- ricordar~ il titolo d' un' opera di F. C. S. Schiller, il pragmatìsta di Oxford, Studies on humanism, apparsa già nel 1907. , Di recente, il complesso problema educativo del classicismo e di quell'umanesimo accademico che tuttora è acco1to nei paesi piu civili de,! glo~o, viene toccato dal pragmatista John Dewèy, il de– cano dei filosofi americani, in un articolo che è forse utile, esaminare.

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