L’Acropoli - anno I - n. 9 - settembre 1945

; DEMA.GOGIA 403 col' metodo marxistico, fatto non di credenze mitiche nel popolo che dal basso fa la storia, ma impostato sul concetto che nella sto- • riografia si debba fare storia di rapporti sociali e che in definitiva I non è né dal basso né dall'alto che vien.e la storia ma dalla lotta tra alto e basso : concetti discutibilissimi ma non banali come i de– magogici. Ai demagoghi della storia fatta dalle IIJasse non si oppon– gono ragionamenti, ma solo un invito. Ecco : narrate la storia della rivoluzione' di Arnaldo da Brescia · e quella di Cola di Rienzo col vostro metodo; vedremo se riuscirete a scrivere pi6 di due -paginette grandi come un modulo da tel~gramma sulle due rivoluzioni .viste dall'angolo visuale delle. masse che-vi hanno partecipato e se sopra- • tutto i due racconti non saranno identici. Ma non è nella storio- grafia che è pericolosa l'esaltazione del popolo,, è nel campo poli– _tico. Se il Mosca nell'intitolare Elementi di scienza politica la sua opera volle - in contraddizione col suo metodo che è accortamente e profondamente storico - mettere in riFevo che nel\e sue conclusioni c'è qualcosa di indiscutibile, di assicurato per sempre alla pura dot– trina come un dato scientifico, il titolo fu assai bene scelto. Scien• tifica è l'affermazione della classe dirigente. Lo spettacolo che pure si svolge sotto i nostri occhi del come in tutti i partiti, anche i liberali, si sia saldamente costituita una classe che fa (ed essa sola) politica, dovrebbe aprire gli occhi sul vero significato di democrazia : non governo del popolo, ma governo 'di classi dirigenti che, a 'dif– ferenza delle tirannidi o oligarchie, sono aperte a tutti. Chi dunque va ancora dicendo che la democrazia è governo del popolo, dal po• polo, col popolo, per il popolo, fa un comodo scioglilingua per dire come si tra,duce il caso ablativo· latino (rosa : dalla rosa, con la rosa, ecc.), ·ma non dice nulla di _:vero. n governo non è e non sarà ' mai di popolo. Le forme demagogiche che con i pi6 complicati , sistemi elettorali fingono di eleggere il popolo non fanno che in• gannarlo. Lii pi6 larga partecipazione del popolo al governo- è pos– sibile con una vera democrazia, che favorisca l'autogoverno locale: si tratterà però sempre di allargare la classe dirigente, non di in• eludervi tutto il' popolo. Ma se si volesse dire tutta la gamma di errori cui si giunge con l' esaltazione deW ente metafisico popolo, non si finirebbe pi6. Una ,cosa mi preme mettere in rilievo : la diseducazione cui porta· il culto d~l popolo. L' uomo non migliora

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