L’Acropoli - anno I - n. 7 - luglio 1945

IL PROBLEMADELLA NOSTRA SCUOLA \ Chi tenga presente quel che è accaduto in Germania_, dove. il nazis~o ha rivoluzionato in modo radicale metodi, pTogrammi, cm:– ricolo sc~lastico, trovando fervore di adesione sincera in molti in– segnanti di ogni grado; può aff~rmare che l'estremismo politico ,;iel ventennio fascista ha appena scalfito la nostra scuola, specialmente •la media e universitaria, cqe nella sostanza si sono rivelate imper– meabili a quelle che si sono venute via via detérminando come le tesi caratteristiche dell'ideologia fascista. Piu cedevole è stata la scuola elementare, ed ·è natµrale, ma neppure i maestri sono stati conqui– stati nel profondo. La maggior parte degli uomini di scuola qanno_ aderito al fascismo negli ultimi ·anni per ragioni d'ordine pratico, nei primi perché vi hanno scor~o, un po' ingenuament~, una rivendica• zione di certi valori umani e nazionali, che stavano loro a cuore e che reputa~ano disconosciuti o ·conculcati dal confusionario e inin- . telligente rivoluzionarismo verbale di larghi settori dei partiti di si– nistra; ·non. meno responsabili dei retrivi e dei conservatori nel pre– parare l'atmosfera psicologica che ha fa~orito l'avvento deila ·dittatura . .D'altra parte là grande riforma scolastica del. Gentile, che ~a– sceva dal moto di rinnovamento' pedagogico del primo ventennio dei" secolo, che vide accomunati uomini di diversissima origin~·- e indi- . rizzo, dal Gentile al Salvemini; dal -Croce al Lombardo - Radice e -al Gobetti, aveva una schietta impronta libera.le _e diede alla s·cuola Un indiri;zo cui, sia pure obtorto collo, dovettero piegarsi pér mQlti anni gli stessi esponenti piu intransigenti del partito ·dominante. I, Si. può dire che sino a De Vecchi (gennaio '35 • 0 novembre. '36) nessun ministro della P. I. aveva· osato comportarsi· da fascista alla Bibliotecci.Gino Bianc

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