Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- ;)2 - Vt•dcano i Borghig i11ni cLri di gioia Già rotti i Regi a i ndubilalo segno ; E g•·idamlo ' er lo•·o : ah ca ni , ah boia ! E aggiungendo all' ardir esca lo sdegno, lladdoppi11vano i colpi, c ognor più densa Cr cscca quella tempesta orrida c immensa. Q ur i g•·an subisso alfine i 1\cgi scosse, E nella fuga r icercar lo scampo : Ma in quella anco •· non sapcan dar le mosse , Ch' essi ad essi f1·a l01·o c •·an d' inciampo , E cozza, ano assieme in gui se strambe l'cr l' ansia di fuggire , c dal'la a gambe. Alfin si dir atlar , si svincola ro , Un cominciò a fuggir , c appresso due; Poi Ire , poi sei , poi lutti si slancia•·o , Gridando a piena gola come Gn1e : Salva , salva: e inondar in men ch' io il dico Ogni st rada a ll' intorno , cd ogni ' ico. Ycdeslc mai di polli un follo sciame Fuggire di scaccia lo dal 'illano, Che lo l l'O' ò a saziar l' ingorda fame .l'Ic i suo campo d ' ar is te, o sul suo grano? Tal lulla ne fuggia quella bl'igata l'•·cci pilosa , udando, c all' impazzata.

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