Carlo Cattaneo - Terre italiane

58 ridurrassi la primiera unanimità. Sé il popolo vo-· taflte non seppe qual fosse l'effetto e il senso del· suo voto, il suo voto è nullo. Tornate da capo. Ben potevano Emilia e Toscana, dopo tante lodi versate al senno civile delle loro assemblee ed alla sapienza e virtù dei loro· dittatori, rimanersi ancora in braccio allo stesso senno ed alla stessa virtù per altri sei mesi, o per altri sei anni, o per quanti mesi od anni erano· n;-: cessari, finchè tutta l'Italia libera e armata potesse ·trattare ·in un c_ongçesso delle future s·u_e sorti e fare atto libero e solenne di sua volontà. Frattanto i pop.oli dovevano armarsi tutti, e ve- ·gliare che tutta la lega si armasse. Che se mai giudicavano utgente il bisogno d'intitolare le loro leggi da un capo supremo, sicchè non bastasse loro nemmeno la dittatura, ben potevano i fiorentini ricordarsi dei loro àntichi che fecero re di Fiorenza Gesù Cristo. Nè io mi reputo in grado <l,i dir tutto ciò che potrebbero aver pensato e· divisato i posteri di. Machiavello prima di venir al punto di mutilare coi•loro avvertimenti l'Italia. IÒ non vi dirò: affrontiamo la Francia; facciamo alle braccia col gigante. La Francia era potente anche prima di Napoleone e s.enza di 'lui; ma l'Italia nuova comincia da Napoleone. lo credo anzi che la Francia stessa forse ci abbandonerebbe di nuovo alla violenza austriaca, 81blio.,e G,no Bi~nco

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