Carlo Cattaneo - Terre italiane

48 l'alleato. La Francia risponde del pari all'annessione e alla scomunica prendendo Roma a due mani. Ciò che non potesse 'più fare Goyon, farà Lamoricière. Noi siamo ognor più assorti nel vortice della politica francese. Cinta doppiamente_ del ferro non suo, ci ri.surge innanzi l'Italia del poeta. Tutto il segreto sta in ciò, che i nostri uomini di Stato non amano abbastanza il ferro nostro. Potrebbe Napoleone avere intrapreso una gran guerra, per tutta l'Italia ad un solo re? Se questo dovesse eSS!!repure di sua famiglia, ancora io credo che l'Italia non parrebbe troppo grossa nave da potersi condurre lunga· mente a rimorchio. Ed è ancor troppo vivo nella memor4a il fatto di Murat. Sarebbe mestiere sa-· lire dalla consueta e ovvia ragione di stato a fIUellealte regioni di politica umanitaria che sono ancora terra incognita ed inaccessibile ai governi, quali sono. L'assetto che il vecchio NapoleÒrie diede all'Italia fo pur troppo il più debole pensiero che usci!ise dalla sua mente. Noi non sappiamo preciso ciò che Nap.oleone III mirasse, parlando or di federazione or d'autonomia: la politica è casta e ama le parole che velano la nudità. In ogni m·octo il peggiore per noi di tutti i ripieghi è quello di dare una frontiera non solo a un prin· cipe nuovo, il quale almeno potrebbe assimilarsi Biblioteca G,no Bianco

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