Carlo Cattaneo - Terre italiane

38 guerra voi non ci vedrete nè indifferenti, ne muti spettatori, ma caldi partecipanti. Qualunque sia pe·r essere il nostro destino, qu<J.lunque peggior sorte siate costretti a toilerare di noi e l'Europa ci assegni, noi non vi ameremmo meno, noi non partecipererhmo meno con tutto l'animo nostro, con tutte te nostre forze a quella gran l~tta fina_le,a cui dÒvrete .di costituirvi, per merito vostro, 'in nazione vera. Sulle nostre spiag-gie, frammezzo ai nostri monti, troverete sempre ajutatori e soldati. Vengano i navigli della marina italiana, venga Garibaldi a far sorgere dalla terra le schiere col prestigio del suo nome, venga il re d'Italia ail'estremo confine della penisola; ed avranno tutti motivo di accorgersi che noi siamo Italiani da fatti, al pari di tutti gli· altri». Niuno credo potrà leggere queste parole senza provare ùn vivissimo senso di pietà e di gratitudine. Nulla si' può immaginare di più delicato •di questo voto di sacrificarsi· e patire per la restante Italia senza spe• ranze per •sè, e rini)ttendo le speranze a più , lontano tempo, e giurando di benedirle e consacrarle intanto colle .proprie lagrime e col proprio · sangue. « Quando vedrete, - continuano - che anche noi Istriani e Triestini avremo fatti molti sacrifici, che avremo partecipato ana gaerra nazionale con tutte le nostre forze, e senza una piena certezza di vedere coronati i nostri sacrifidi di quel premio che vi aspetta, allora nè voi Biblioteca Gino Bianco

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