Carlo Cattaneo - Terre italiane

10 do • riduce tutti al mmcmo comune denominatore, e annulla lo stimolo della alacre. iniziativa fonte di ogni umano progresso, occorre reagire, riconsacrando i valori.dello spirito che vivifica, contro la formula che uccide. « la libertà è una pianta di molte radici» e la gioventù italiana deve tornare ad infiammarsi per essa, pe/ l'ideale che animò· i- maestri delle arti e dei mestieri reggitori dei gloriosi Comuni nostri, per il sogno che ad· dusse sulle barricate di Milano nelle epiche Cinque Giornate· Carlo Cattaneo, uomo di studii alieno dalla politica, e innumeri popolani i qqali pure nulla sapevano di pÒlitica. Libertà !, deve essere il motto della gioventù nuova d'Italia, cresciuta tra il fragore 1ella grande guerra: libertà ai popoli di disporre pacificamente dei loro destini; libertà ai Comuni e alle regioni di provvedere ai loro affari secondo l'uso della propria ragione e della propria volontà; libertà \ai cittadini di provvedere ai loro traffici e ai loro mestieri senza soggiacere all'arbitrio della burocrazia e della 'plutocrazia. Spezzati i ferrei vincoli del militarismo dinastico dell'Austria-Ungheria e della Germania - già sacerdotessa della servitù, - sopravvivono negli Stati della Intesa democratica le forze retrive del!'autoritarismo uccentratore e livellatore, e le cupidigie del!' imperialismo.' Era illusione di animi semplici sperare che queste forze si somB1blioteca Gino Bianco

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