Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 97 - IX. Il diritto di punire secondo la scienza La scienza oggi ammette senza contestazione che l'uomo è il trastullo d'una moltitudine di forze di cui subisce la pressione, e che il libero arbitrio non esiste. L'ambiente, l'eredità, l'educazione, le influenze climatologiche e atmosferiche, agiscono successivamente sull' uomo, urtandosi o combinandosi, ed esercitando un'azione reale sul suo cervello, facendolo girare sotto il loro impulso, così come gira la trottola sotto l' azione della mano del giuocatore che la lancia. Secondo l'eredità, l'educazione e l'ambiente in cui vive, l'individuo sarà più o meno docile sotto la spinta di certe forze, più o meno refrattario a certe altre; ma non è per questo meno vero che la sua personalità è il prodotto, la risultante di queste forze. Sulla base di questa constatazione di fatti, alcuni scienziati, a capo de' quali notoriamente c'è Cesare Lombroso, han voluto stabilire l' esistenza di un ti po criminale. Costoro si sono messi a ricercare le anomalie che potevano caratterizzare il tipo che avevan la pretesa di riconoscere; e dopo aver parecchio sofisticato su di esso, ne han tratta la conclusione della repressione energica, della prigione perpetua ecc. ( 1) - (1) Da quando Grave ha pubblicato qncst' opera, la scuola penale pMi1iva li:t modific.1to,li p.uecchio le sue COn(:lusioni. Si pensi che sono passati già quasi 15 anni! Od rcc;to non tutti i discepoli di I..ombroso gìungono :tlle es.'\ger.uioni di questo, non tutti !'l.rrivano :ille stesse conclusioni che Gr:we giust:i.mente deplora. (.Yota. dtl '/lnulttttore). liotecél Gino Biarco

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