Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

95 - ipocrisia e vigliaccheria! Rimproverate a quest'uomo di aver ucciso, e per fargli capire che ha torto lo fate uccidere dal carnefice, che è un assassino stipendiato dalla società, e che, insieme a voi, non ha neppure l' attenuante di arrischiare la pelle, giacchi: e voi e lui agite all'ombra d'una forza armata che vi protegge ( 1 ). Come noi riconosciamo d'essere in guerra con la classe dominante, cosi i magistrati riconoscano di esserne i sostenitori, e ci lascino tranquilli senza annoiarci con le loro grandi parole e le loro frasi ad effetto; lavorino a conservare i privilegi di cui hanno la custodia e l'ufficio della difesa, usino pure della forza che l' ignoranza loro concede, ma lascino in pace la giustizia, - la quale non ha niente a che fare coi loro atti. Perchè possano ben giudicare dell' ignominia della propria funzione sociale, auguriamo che a qualcuno di loro succeda di cadere innocente, come accusato, fra le grinfie dei propri colleghi per esserne giudicato a sua volta. Potrà, in questo caso, conoscere per quali angoscie e quali terrori sono passati quanti sfilano innanzi al suo tribunale, da lui torturati come il gatto tortura il topolino. Al sentir scorrere sulla sua testa i fiumi d' eloquenza del rappresentante la legge, che farà la requisitoria contro di lui, vedrebbe passarsi dinanzi agli occhi gli spettri dei disgraziati che, durante la sua (1) Il Grave parla di ~ carnefice ~•, chè scrive in F'r:\1\ciaove vige ancora la r,cna di morie. $' intende che non meno "" carnefici " sono i c:uct:ricri dei nostri ergastoli e delle case di reclusione. (.Vota 1lel 'J'ra<lutto,·t) 'l Gi11ooi, 'li

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