Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

91 - parere. E del resto anche se tutti i sudditi vi avessero sul serio aderito, tale legge non potrebbe avere effetto che fino a quando quelli che l'hanno accettata continuano a crederla utile e vogliono conformarvisi. Sarebbe curioso infatti che, col pretesto che a un certo istante della vita abbiamo accettata una linea di condotta qualsiasi, fossimo obbligati a seguirla per tutto il restante della nostra vita, senza poterla modificare; e ciò per non dispiacere a un certo numero di persone che, per una ragione o per l'altra, trovano un tornaconto nell'ordine di cose esistente e vorrebbero cristallizzarsi in esso. Ma quel che è più ridicolo ancora, è il pretendere di sottoporci alle leggi delle generazioni passate, il volerci far credere che dobbiamo rispetto e obbe-, , dienza alle sciocchezze che può aver piaciuto alla buona gente di cinquant'anni fa di codificare ed erigere a dignità di legge; è insomma l'oltracotanza di volere asservire il presente alle concezioni del passato. I fabbricatori di leggi, quelli che ne vivono e gli ingenui che vi si piegano, protestano e gridano che la società non potrebbe sussistere se non ci fossero leggi, che la gente si scannerebbe se non ci fosse una autorità tutelare atta a mantenerla 11el timore e nel rispetto dello slatu quo. Vedremo in appresso come, malgrado le leggi e la coercizione, i delitti continuano a commettersi con la stessa intensità, le leggi essendo impotenti a reprimerli e prevenirli ; e ciò perchè il delitto è frutto della viziosa organizzazione che ci regge, - ragione per ltoteca Gino B dnco

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