Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

Bibite Nelle nostre società avviene del tutto altrimenti. Le leggi non sembrano fatte che per essere violate. Gli è che quelli che le hanno fatte non hanuo consultato che le loro preferenze personali, l'interesse di casta che rappresentavano, il grado medio dell' evoluzione morale del loro tempo, senza tener conto del carattere, delle tendenze e delle affinità di quelli che dovevano essere sottomessi; ciò che sarebbe stato impossibile del resto, data la diversità dei caratteri e delle tendenze individuali. Ogni specie di proprietà, per esempio, ha le sue leggi; non può esistere una legge unica in sociologia come in fisica, sotto pena per quella di essere arbitraria o inapplicabile. Nel fatto non esiste nelle nostre società una sola legge che non ferisca una parte almeno dei membri che le compongono, o nei loro interessi o nelle loro idee; non c' è legge che ogni partito trionfante non abbia potuto volgere ai danni dei suoi avversari. Una volta che ha conquistato il potere, ogni partito illegale diventa legale, poichè è lui, ormai, che fa applicare dai suoi dipendenti la Legge. Si può dunque concludere che, essendo in tondo la legge sempre ciò che vuole il più forte, non si è obbligati ad obbedirle che finchè si è troppo deboli per poterle resistere, - che nulla la legittima, e che la famosa legalità non dipende che da una questione di più o meno forza. Cosi, quando i commedianti della politica giungono a opporre ai lavoratori la loro ragione suprema, la legalità, questi ultimi possono far loro una risata in faccia, domandando, se quando la legge è, stata fatta, si sia venuti a consultare il loro ~I .L

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