Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

VII. L'autorità !-,a questione della proprietà si rannoda in tal modo a quella dell'autorità, che, trattando di quella in un capitolo a parte non abbiamo potuto fare altro che parlare dell'origine e dell'evoluzione di questa. Non ritorneremo dunque sull'argomento, e ci limiteremo a considerare il periodo storico attuale, l'autorità cioè che si pretende basare sul suffragio universale e sulla legge delle maggioranze. Come abbiamo visto, smentita l'origine divina della proprietà e dell'autorità, i borghesi han dovuto cercar loro una nuova e più solida base. Costoro avendo distrutto quella del diritto divino, avendo aiutato a combattere quella della forza, hanno cercato di sostituire ad esse la base del denaro, facendo nominare i membri del parlamento secondo il regime del censo; e cioè ammettendo a votare solo una categorla di individui paganti le imposte più elevate. Più tardi, si aggiunse il diritto di votare secondo la « capacità, ,, diritto richiesto dai borghesi decaduti o spo• stati. Ma tutto ciò non poteva durare a lungo. Dal momento che l'autorità era stata posta in discussione, essa aveva perduto la maggior parte della sua forza ; e coloro che non erano ammessi al diritto di scegliersi i propri padroni, non tardarono a volerlo anche loro. 81'-I a 'in bi: 111_

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