Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 51 - li privassero dei privilegi di cui godono e si pones• scro al loro posto per invertire le parti, per avere mille ragioni allora di affermare che essi sono dive• nuti buoni e gli altri cattivi. _ Il sistema della proprietà individuale, abbandonando le ricchezze sociali tra le mani di pochi, ha permesso a costoro di vivere da parassiti sul lavoro degli altri che essi sono riusciti a sottomettere; e la produzione di questo lavoro non serve che a mantenere il loro lusso e la loro infingardaggine o a difendere i loro interessi. Tale situazione è stata riconosciuta ingiusta da coloro che la subiscono, e perciò non può durare. I lavoratori reclameranno il diritto di godere liberamente i loro prodotti e si ribelleranno se continueranno a rifiutarcelo; e la borghesia si difender:\ inutilmente dicendo che l'uomo è cattivo; la rivoluzione si far:\. E allora, o l'uomo è veramente incapace di perfezionarsi - e noi abbiamo visto il contrario - e avverrà una guerra di desiderii, e i borghesi, desiderino quel che vogliono: saranno vinti perchè sono in numero minore! Oppure l'uomo è cattivo perchè le istituzioni contribuiscono a renderlo tale, ed egli potrà allora elevarsi ad uno stato sociale che aiuterà il suo sviluppo morale, intellettuale e fisico; egli saprà trasformare la societ:l in modo da rendere gli interessi solidali. Ma, in un modo o nell'altro, la rivoluzione si farà. La sfinge e' interroga e noi rispondiamo senza timore; giacchè, noi anarchici, distruttori della legge e della proprietà, sappiamo qual' è la parola dell'enigma. B lioteca Gino Bianco

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