Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 49 si arrestasse sulla via del progresso e non andasse oltre del punto in cui si trovava? Voler negare .:hc l'uomo possa progredire ancora è tanto falso qu~nto sarebbe stato falso l'affermare, quando abitava nelle caverne e per arma di difendersi non aveva che bastoni e pietre, che egli non avrebbe potuto un giorno esser capace di fondare delle ricche città come oggi vediamo, di trar vantaggio dall'elettricità e dal vapore. Perchè l'uomo che ha potuto apportare negli animali -domestici quei miglioramenti che richiedevano i suoi bisogni, non potrebbe egli, migliorando se stesso, avvicinarsi al Bello e al Buono che già comincia oramai a conoscere un po'? Poco a poco l'uomo ha subito delle metamorfosi e le subisce continuamente. Le sue idee cambiano incessantemente. La forza fisica, benchè talvolta meriti rispetto, pure non è più ammirata come prima. Le idee di morale, di giustizia; di solidarietà si sono sviluppate, esse hanno acquistato tanta forza da far si che i privilegiati, per mantenere i loro privilegi, si vedano costretti a far credere agli individui che se essi li sfruttano e li privano in parte della libertà, lo fanno soltanto nel loro interesse. Tale inganno non. può andare in lungo. L'uomo comincia a trovarsi fuori di posto in questa società squilibrata; le aspirazioni che, dopo tanti secoli, si sono fatte palesi sul principio isolatamente ed incomplete, oggidì cominciano a pigliare delle forme stabili ; oramai si possono ritrovare anche in alcuni di coloro che potrebbero essere chiamati i privilegiati della società presente. Non esiste un solo .individuo Bt lioteca Gino Stanco

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