Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 47 - asserzione è che « l'uomo è èattivo ». la società mal basata, per cui nulla si deve sperare da questa e da quello. Che giova perdere il tempo a cercare una perfezione che l'umanità non può raggiungere? percorriamo dunque la nostra strada come meglio potremo. « Che importa se noi acquisteremo il nostro benessere a prezzo delle lacrime e del sangue delle vittime, che avremo lasciate sul terreno lungo il nostro percorso? « Bisogna schiacciare gli altri se non vogliamo essere schiacciati noi ~tessi. - Tanto peggio per coloro che cadono ». Ebbene! Signori privilegiati, che siete pervenuti a stabilire su solide basi il vostro potere, ad acciecare i lavoratori, a renderli difensori dei vostri privilegi, promettendo .... loro dapprima una vita migliore nell'altro mondo; poi, quando essi hanno cessato di credere in Dio, predicando loro la morale, il patriottismo, l'utile sociale, ecc.; ora facendo loro sperare che col suflragio universale otterranno una quantità di riforme e migliorie che al contrario non potranno mai ottenere; - poichè non si potra1mo far scomparire quei mali che derivano dall'essenza dell'organizzazione sociale, fintantoché gl' individui si limiteranno ad attaccarla negli effetti . senza ricercare una sola causa, fintantochè non sarà trasformata la società stessa; - ebbene, signori sfruttatori del povero, proclamate il semplice diritto della forza e vedremo quanto durerà il vostro dominio. Alla forza risponder:\ la forza! B hoteca Gino B dnco

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